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Nuove accuse contro Toti: “95 mila euro dalle ditte di rifiuti”. Lui si difende: “Nessuna tangente”

Pubblicato: 09/05/2024 07:26

Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha ribadito la sua decisione di non dimettersi durante una conversazione con il suo avvocato Stefano Savi, presso la residenza di Ameglia dove si trova agli arresti domiciliari. Nel frattempo, l’inchiesta sulla corruzione nella regione si sta concentrando sul flusso di denaro proveniente dalle aziende operanti nel settore dei rifiuti, da cui si ipotizza che il governatore abbia ricevuto 195 mila euro in quattro anni. Nonostante Fratelli d’Italia abbia deciso di posticipare di almeno un mese la richiesta di dimissioni di Toti, si sta creando nella maggioranza un clima di tensione crescente, con il coinvolgimento della Lega. Stando infatti a quanto emerso dalle indagini, infatti, ci sarebbero due bonifici da 15 mila euro ciascuno effettuati dall’imprenditore Aldo Spinelli a favore del Carroccio tra maggio e agosto 2022, come riportato da una conversazione intercettata in cui Spinelli dichiara di aver effettuato un trasferimento di fondi al partito di Matteo Salvini.

Toti, al momento, mantiene la sua posizione, negando le accuse e ribadendo di essere sereno riguardo al suo operato ma incerto sulle azioni di coloro che agiscono in suo nome sul territorio. Nega di aver ricevuto tangenti o di aver perseguito interessi personali, sottolineando che ogni sua azione è stata volta al miglioramento della Liguria. Dalle intercettazioni emerge però un quadro più chiaro riguardo agli affari di Spinelli, incluso un progetto imprenditoriale con la Msc di Luigi Aponte per la riorganizzazione delle aree portuali di Genova, sulla base di notevoli finanziamenti.

Le indagini delle Fiamme Gialle hanno portato anche alla scoperta di 200 mila euro in contanti presso la residenza di Spinelli, parte dei 570 mila euro precedentemente sequestrati. Le Fiamme Gialle hanno inoltre evidenziato il coinvolgimento di imprenditori attivi nel settore dei rifiuti, come Pietro Colucci, nel finanziamento di Toti. Infine, sarebbero emerse lamentele da parte degli elettori per il mancato ottenimento di lavoro in cambio del voto come invece promesso. Una serie di messaggi rivolti al consigliere comunale Stefano Anzalone evidenzierebbero la frustrazione di coloro che si sentono trascurati dopo aver contribuito alla sua elezione.

Tra i dettagli emersi nelle ultime ore, ci sarebbero inoltre 195 mila euro versati tra il 2016 e il 2020 ai Comitati elettorali di Toti da società che trattano rifiuti, legate all’imprenditore Pietro Colucci. Proprio da questo fascicolo sono partite le intercettazioni che hanno portato martedì ai domiciliari il governatore e a provvedimenti restrittivi per altre 9 persone. Oltre ai 25 nomi già fatti c’è un’altra decina di indagati tra cui, per abuso d’ufficio, Paolo Piacenza, commissario straordinario dell’Autorità Portuale i cui uffici sono stati perquisiti dalla Finanza.

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Ultimo Aggiornamento: 09/05/2024 07:27