
Matteo Salvini apre lo scontro con Luca Zaia, governatore del Veneto considerato da molti come il naturale successore dell’attuale leader della Lega. Durante un comizio a Treviso, città natale dello stesso Zaia, il numero uno del Carroccio ha infatti spiegato di aver accantonato l’ipotesi di un terzo mandato per presidenti di Regione e sindaci. Una decisione “che la Lega ha sostenuto a lungo in passato” ma che sarebbe stata respinta dalle altre forze politiche, anche all’interno del centrodestra. Salvini ha ironicamente commentato che non può continuare a proporre e votare da solo una proposta respinta da tutti gli altri partiti, inclusi il PD, Fratelli d’Italia, i Cinque Stelle e Forza Italia. E, questo il passaggio che ha fatto più rumore, ha anche affermato di avere “già pronti dieci nomi per il dopo Zaia”.
Parole che Salvini ha cercato di far passare come una mera presa di coscienza della situazione politica attuale ma che molti hanno letto come una vera e propria sfida a Zaia, che non ha risposto apertamente ma che stando a fonti a lui vicino sarebbe rimasto “parecchio irritato” dalle parole del leader della Lega. Il mandato del governatore terminerà il prossimo anno, anche se potrebbe essere prolungato fino al 2026 a causa delle Olimpiadi invernali, e il suo futuro sembra ora molto più incerto.
In particolare, a Zaia avrebbe dato molto fastidio quel passaggio, “abbiamo almeno dieci candidati pronti”, che sembra pensato per sminuire i successi elettorali di un governatore capace di raccogliere oltre il 77% delle preferenze nelle recenti tornate elettorali. La sensazione è che lo scontro aperto tra i due sia ormai sempre più imminente, con in gioco anche la guida della Lega.