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Liliana Segre sul premierato: “Non posso e non voglio tacere, riforma allarmante”

Pubblicato: 14/05/2024 18:17

“Sia l’obiettivo di aumentare la stabilità dei governi sia quello di far eleggere direttamente l’esecutivo si potevano perseguire adottando strumenti e modelli ampiamente sperimentati nelle democrazie occidentali, che non ci esporrebbero a regressioni e squilibri paragonabili a quelli connessi al cosiddetto premierato”. Lo ha detto la senatrice a vita, Liliana Segre, intervenendo in Senato.
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«Non tutto può essere sacrificato in nome dello slogan “scegliete voi il capo del governo”. Anche le tribù della preistoria avevano un capo, ma solo le democrazie costituzionali hanno separazione dei poteri, controlli e bilanciamenti, cioè gli argini per evitare di ricadere in quelle autocrazie contro le quali tutte le Costituzioni sono nate», ha concluso Segre tra gli applausi dell’opposizione.

«Ulteriore motivo di allarme è provocato dal drastico declassamento che la riforma produce a danno del Presidente della Repubblica. Il Capo dello Stato infatti non solo viene privato di alcune fondamentali prerogative, ma sarebbe fatalmente costretto a guardare dal basso in alto un Presidente del Consiglio forte di una diretta investitura popolare».

Liliana Segre aggiunge che con il premierato «il partito o la coalizione vincente sarebbe in grado di conquistare in un unico appuntamento elettorale il presidente del Consiglio e il governo, la maggioranza assoluta dei senatori e dei deputati, il Presidente della Repubblica e, di conseguenza, anche il controllo della Corte Costituzionale e degli altri organismi di garanzia». Nel suo intervento di allarme aggiunge che «Il tutto -avverte- sotto il dominio assoluto di un capo del governo dotato di fatto di un potere di vita e di morte sul Parlamento».

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Ultimo Aggiornamento: 14/05/2024 19:18

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