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Chiara Ferragni, nel Vaso di Pandoro il racconto dell’ex dipendente: “Cosa mi dissero dopo il parto. ..”

Pubblicato: 16/05/2024 08:07

Nel panorama mediatico italiano, poche storie hanno avuto un impatto tanto profondo quanto quella di Chiara Ferragni e Fedez, un’epopea che trova le sue radici in quello che è stato ribattezzato il “Pandoro Gate”. Un evento che ha catalizzato l’attenzione non solo sul lato personale della coppia, ma anche su aspetti più oscuri legati alla gestione aziendale e alla beneficenza. Questa vicenda ha portato alla luce una serie di questioni che hanno messo in discussione l’etica professionale e personale di Ferragni, innescando una serie di eventi che hanno portato alla fine della sua relazione con Fedez e minacciato di sgretolare il suo impero imprenditoriale.

Selvaggia Lucarelli, ha approfondito la vicenda nel suo libro, evidenziando le incongruenze tra l’immagine pubblica di Ferragni e le pratiche all’interno della sua azienda, TBS Crew. Lucarelli si concentra in particolare sulle testimonianze degli ex dipendenti, tra cui quella di una giovane donna identificata come Giulia. Le sue esperienze all’interno della compagnia dipingono un quadro di malgestione e disconnessione tra Ferragni e il suo staff, suggerendo che, nonostante la facciata di successo e autonomia, la realtà aziendale fosse ben diversa. Giulia descrive come, nonostante un impegno lavorativo consistente e responsabilità crescenti, le condizioni contrattuali offerte fossero precarie e inadeguate, con salari bassi e scarsa sicurezza lavorativa. Questo scenario solleva questioni significative riguardo al femminismo professato da Ferragni, mettendo in luce una discrepanza tra le sue dichiarazioni pubbliche e le pratiche interne alla sua azienda. Fa l’esempio di come, addirittura, Fabio Maria Damato le avesse detto dopo il parto: “Hai appena partorito, dove pensi di andare” quando lei aveva espresso i suoi timori rispetto ad un’offerta contrattuale.

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Ultimo Aggiornamento: 16/05/2024 12:16

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