Chico Forti non è più detenuto in carcere a Miami, ma è trattenuto dall’Agenzia statunitense per l’immigrazione, in attesa del trasferimento in Italia. L’autorizzazione al trasferimento è stata annunciata dalla premier Giorgia Meloni durante una visita a Washington. La corte d’Appello di Trento ha convertito la sentenza statunitense nelle scorse settimane, aprendo la strada a un rientro in patria atteso da anni. L’udienza, che si è tenuta a Miami, ha segnato un passo importante verso il trasferimento di Forti. Si è giunto a un accordo con il giudice federale statunitense per scontare il resto della pena nel Paese d’origine dell’uomo. Tuttavia, al momento Forti resta ancora trattenuto dall’Immigration and Customs Enforcement e si stima che il trasferimento possa avvenire entro due o tre settimane.
Una storia che occupa le pagine dei giornali da anni, quella di Francesco Forti detto Chico. Originario del Trentino, è stato protagonista di una vicenda intricata che ha attirato l’attenzione dei media nazionali e internazionali: l’uomo è stato condannato all’ergastolo negli Stati Uniti per l’omicidio di Dale Pike, avvenuto nel febbraio del 1998. Il ragazzo era stato trovato morto in spiaggia, ucciso da alcuni colpi di pistola. Tuttavia, il suo caso è stato oggetto di dibattito e controversie, con l’italiano che si è sempre detto innocente e una parte dell’opinione pubblica schierata dalla sua parte che da tempo sottolinea le scorrettezze del processo e i dubbi sul verdetto di condanna.
L’avvocato di Forti, Joe Tacopina, ha più volte sostenuto che Forti è stato vittima di un sistema sbagliato e di numerosi errori giudiziari.