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Juve, Allegri dà di matto e “caccia” Giuntoli: il video delle polemiche

Pubblicato: 16/05/2024 00:15
allegri giuntoli

Via, via. Il gesto che fa Massimiliano Allegri verso Cristiano Giuntoli entra nel corredo accessorio dell’ira funesta del tecnico esplosa alla fine della partita di Coppa Italia contro l’Atalanta. Ha vinto la Juventus di corto muso: 0-1, con una rete segnata al 4° minuto e un assetto tattico tale da neutralizzare la squadra di Gasperini. Ne ha spento le fonti di gioco, la pericolosità, le ha tolto il fiato e il campo, le ha reso impossibile ragionare. S’è preso tutto, a cominciare dalla soddisfazione di uscire di scena a testa alta, giocandosela alla sua maniera, urlando in faccia al mondo intero tutta la sua rabbia. Mette da parte l’aplomb aziendalista e trasforma la celebrazione per il successo in una sorta di vendetta anche nei confronti del direttore sportivo. Via, via continua a ripetergli quasi come a dire: questa è una vittoria mia, dei ragazzi, della squadra. Via, via… prendi e porta a casa anche questa dopo il tesoretto della Champions e del Mondiale per Club (concetto che aveva ribadito anche in conferenza).
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Allegri esplode anche durante i festeggiamenti con un gesto plateale

Via, via è la mimica che il tecnico utilizza in quello che per lui non è solo un momento di festa per la conquista del trofeo tricolore (il 5° della sua carriera) ma l’occasione per togliere qualche sassolino dalla scarpa, dare sfogo a quelle pressioni (e frustrazioni) che ha portato addosso per tutta una stagione. Contestato, messo alla berlina perché la sua formazione ha un gioco non bello, vecchio, perennemente in discussione e con la sensazione di sentire il terreno che si sgretola sotto i piedi poco alla volta perché c’è chi lavora perché lasci i bianconeri. Allegri rompe l’argine delle emozioni e tracima travolgendo tutto e tutti. Uno in particolare.

Con chi ce l’ha? Con il direttore sportivo, Cristiano Giuntoli. È a lui che si rivolge quando, con i calciatori e lo staff raccolti a metà campo, il neo dirigente applaude, sorride e sembra rivolgersi verso di lui per fargli i complimenti. Il tecnico se ne accorge, non è molto distante da lui ma lo punta con lo sguardo e gli impone l’altolà in maniera plateale. Il diesse incassa, abbozza, fa finta di niente e resta dov’è.

Via, via gli dice sotto gli occhi di tutti Allegri che ormai è fuori controllo, nella condizioni di chi nulla ha più da perdere e adesso, da vincitore, si toglie lo sfizio di mandare a quel paese chi non gli va a genio, chi gli ha reso la vita difficile e ha avuto la sensazione gli remasse contro. Landucci, il suo vice e più fidato collaboratore, gli va vicino e prova a calmarlo. Lo invita a tenere a freno i bollenti spiriti. Era stato proprio lui nei giorni scorsi a lasciarsi sfuggire quel “non credo” in risposta a un tifoso che gli domandava della possibile permanenza dell’allenatore anche nella prossima stagione.

La scintilla tra Allegri e Giuntoli non è mai scoccata fin dall’inizio. Spifferi di spogliatoio hanno spesso raccontato di un rapporto difficile e mai decollato perché, in buona sostanza, il dirigente ha sempre avuto progetti differenti per il futuro: ovvero, presentare alla società un allenatore che potesse soppiantare il livornese nonostante un anno di contratto ancora a disposizione (scadenza 2025).

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Ultimo Aggiornamento: 16/05/2024 08:20

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