
Un episodio di cronaca nera a dir poco agghiacciante, quello che ha causato la morte assurda di una persona innocente. Ucciso dalla follia di cinque giovani, di cui due minorenni, nella notte fra il 10 e l’11 Maggio: i ragazzi si sono arrampicati su un cavalcavia, hanno divelto un tombino e lo hanno lanciato contro un camion guidato da Gheorse Tibil, un cinquantenne rumeno che era alla guida accompagnato dalla sua fidanzata, Maria Godja. Tibil è stato colpito in pieno dal pesante oggetto, mentre la donna, dimostrando un grande sangue freddo, è riuscita a prendere il controllo del mezzo, a frenarne la corsa e a chiamare i soccorsi. Purtroppo, per Tibil non c’era più niente da fare: il camionista è morto sul colpo.La tragedia è avvenuta in Belgio, nei pressi della città di Heron, verso l’1.30 del mattino.
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La Polizia ha fatto immediatamente partire le indagini, con l’aiuto di un uomo che abita nelle vicinanze e che aveva notato una macchina sospetta che passava in direzione del cavalcavia. Con l’aiuto delle immagini di una telecamera di sicurezza, gli agenti sono risaliti al numero di targa e hanno fermato i cinque giovani responsabili del gesto criminale. I cinque erano sotto l’effetto del protossido di azoto, una sostanza usata in pasticceria che negli ultimi anni viene usata come droga da molti ragazzi.
A sconcertare è anche il fatto che il giudice incaricato del caso, dopo averli ascoltati, li ha accusati di “ostruzione dolosa del traffico con conseguente morte“, ma non di omicidio. Questo nonostante un altro camionista, pochi giorni prima, avesse denunciato di essere stato sfiorato da un tombino lanciato dallo stesso cavalcavia. Tibil e la sua compagna avrebbero dovuto sposarsi fra qualche mese. L’uomo lascia anche un figlio minorenne nato da una precedente relazione.