
Giorgia Meloni a tutto campo questa mattina (20 maggio) a Mattino 5. ““Voglio provare, cosa non facile ma affascinante, a rifare in Europa quello che abbiamo fatto in Italia”. Definisce “innaturale” l’alleanza tra Ppe, Pse e liberali e, quando Francesco Vecchi le chiede se il Ppe è un suo possibile alleato in Europa, risponde: “Per me i partiti di centrodestra sono partiti potenzialmente alleabili. In Italia – spiega la premier – abbiamo messo insieme partiti di centrodestra di varia estrazione e abbiamo mandato all’opposizione la sinistra. Mi piacerebbe fare la stessa cosa in Europa, alleare partiti compatibili tra loro in termini di divisioni pur con sfumature completamente diverse, perché poi ci sono anche delle differenze, ma come ci sono in Italia, e mandare all’opposizione la sinistra”.
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“In Europa serve una maggioranza diversa da quella attuale”
Per Meloni, finora, l’Ue è stata “troppo impegnata in questioni di lana caprina e non si accorgeva che non eravamo padroni della nostra energia, ad esempio. Arrivate la pandemia e la guerra, ci siamo accorti di non essere padroni del nostro destino. Il problema – aggiunge – è la maggioranza che sostiene la Commissione, come sempre accade in queste cose. Ci stiamo a impiccare sul nome, ma la verità è che serve una maggioranza diversa da quella vista negli ultimi 5 anni, con i socialisti e i liberali”.

Sulle polemiche in Italia per la sua richiesta agli elettori di scrivere solo il nome Giorgia sulla scheda elettorale ironizza: “Un trucco? Questi dibattiti della sinistra non li seguo più, che devo dire: Giorgia Meloni detta Sbirulino?”. Poi Meloni parla del mancato confronto tv con Elly Shlein, che definisce “un’occasione persa”. “Ha dato fastidio a qualcuno, ne prendo atto, lo faremo in altri modi. Molti mi hanno chiesto: chi te lo fa fare, soprattutto se sei in vantaggio. Secondo – spiega la premier – me il confronto è sempre bello, aiuta cittadini a capire cosa sta accadendo”. Ma c’è la par condicio: “Se dicessi adesso che voglio modificare la par condicio per settimane i giornaloni scriverebbero che il governo è autoritario, sono materia di cui è meglio non se ne occupi il governo, se ne dovrebbe occupare il Parlamento”.
“Spero che il futuro leader iraniano si impegni su stabilizzazione e pacificazione”
Nel corso del colloquio, anche un passaggio dedicato alla morte del presidente iraniano Ebrahim Raisi. “Quello che vedo in queste ore è che le autorità iraniane mi pare accreditino per ora la tesi dell’incidente e non quella di eventuali letture complottiste, così come attualmente non vedo grandi modifiche nell’assetto interno in Iran, io – aggiunge Meloni – spero che la futura leadership iraniana voglia impegnarsi sulla stabilizzazione, sulla pacificazione della regione”.