
Marta Fascina torna a parlare, e lo fa con un’intervista al Giornale in cui descrive questo anno trascorso dopo l’addio a Silvio Berlusconi. “Mi hanno portato via la felicità, mi hanno strappato il cuore. Non è stato un anno vissuto è stata mera sopravvivenza. Un lutto così terribile non si supera, si convive con esso”, dice l’ultima compagna del Cavaliere. E racconta di come sia stata conquistata quando era ancora una ragazzina: “Ero al liceo, avevo 14 anni e la sua leadership coinvolgente e trascinatrice mi aveva stregato”. Nasce così, ricorda Fascina, la passione politica: “Ero affascinata e sedotta dalla figura di Silvio e dal suo contributo imprenditoriale e politico al nostro Paese. Lo seguivo ovunque, in tutte le sue manifestazioni”.
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“Il pregiudizio ancora non mi abbandona”
Poi la domanda di Hoara Borselli, autrice dell’intervista che cita Nilde Iotti e chiede: “Lei subì molti pregiudizi e ostilità perché era la compagna di Palmiro Togliatti, è successo anche a lei con Berlusconi?”. E Marta Fascina ammette: “Sì, il pregiudizio è stato un elemento che ha sempre accompagnato la mia storia con Silvio e per certi versi ancora non mi abbandona. Ma lui mi ha insegnato ad avere una certa flessibilità rispetto alle cattiverie gratuite. L’amore ed il sorriso sono l’arma più forte contro l’odio e l’invidia”. Poi il ruolo della donna in politica. “C’è ancora una certa sottovalutazione del ruolo della donna”, ha detto la deputata. “Quasi come se un concetto espresso da una donna abbia meno valore di quello esposto da un uomo. Il fatto che ci siano due donne alla guida dei due maggiori partiti italiani è sicuramente un grande passo in avanti per l’affermazione del ruolo femminile nel nostro Paese”.
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