
Una commovente lettera e mazzi di fiori sono stati posizionati davanti al comando di Anzola Emilia, dove Sofia Stefani, 33 anni, ha tragicamente perso la vita. Le parole scritte da genitori e fidanzato, piene di dolore e amore, risuonano come un eco della vita spezzata della giovane agente di polizia locale, uccisa giovedì da un colpo di pistola sparato per errore dall’ex comandante, Giampiero Gualandi, ora detenuto.
Il messaggio, che inizia con un toccante “Carissima Sofia, nostra unica figlia e amata compagna, dove sei ora? Dopo essere stata violentemente costretta ad abbandonare la vita che generosamente e spassionatamente amavi”, è un grido di sofferenza e un tentativo di fare i conti con un destino crudele. Sofia è descritta come una persona che ha vissuto con passione, incapace di odiare, e la cui assenza lascia un vuoto incolmabile in coloro che l’hanno amata.
Il caso di Sofia ha scosso l’intera comunità di Anzola e ha sollevato questioni urgenti riguardo la sicurezza e le procedure interne delle forze di polizia, specie sul maneggiare le armi. L’indagine sulle circostanze che hanno portato alla morte di Sofia è ancora in corso, con gli inquirenti che cercano di assemblare ogni pezzo di questo tragico puzzle.
Il dolore: “La tua assenza è incolmabile”
La lettera si conclude con un’affermazione potente sull’amore eterno e sulla memoria di Sofia che continuerà a vivere nei cuori di chi l’ha conosciuta: “Sappi che l’amore da cui sei nata perdura e continua a crescere anche nella insopportabile cornice della tua scomparsa. Una vita intensa ma breve la tua, capace di gioire, amare, forse disprezzare, ma non di odiare. Una vita la cui assenza, per chi l’ha intrecciata a sé, è incolmabile. Sarai sempre con noi e ti ameremo senza tempo“.
Mentre la comunità di Anzola Emilia rende omaggio a Sofia, rimane la speranza che la giustizia possa chiarire pienamente gli eventi di quel giorno fatale e portare pace alla famiglia e agli amici colpiti da questa tragedia.