
Il territorio dei Campi Flegrei, noto per la sua bellezza paesaggistica e il suo ricco patrimonio storico, è anche uno dei sistemi vulcanici più complessi e pericolosi del mondo. Negli ultimi tempi, quest’area ha vissuto un’intensificazione dei terremoti, culminata in una serie di scosse il 20 maggio 2024, la più forte di magnitudo 4.4, con danni registrati a edifici e strade. Ecco il perché di questa continua attività sismica e cosa potrebbe significare per il futuro.
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Un Sistema Vulcanico Attivo
I Campi Flegrei sono una vasta caldera vulcanica situata a ovest di Napoli, che si estende per circa 13 chilometri. La caldera è il risultato di due grandi eruzioni avvenute circa 39.000 e 15.000 anni fa. Questo sistema vulcanico è noto per il fenomeno del bradisismo, un processo che comporta il sollevamento e l’abbassamento periodico del suolo a causa delle variazioni nella pressione dei gas vulcanici e del magma sottostante. Recentemente, i Campi Flegrei hanno visto un aumento significativo dei terremoti, con l’epicentro delle scosse localizzato principalmente tra Pozzuoli, Agnano, l’area Solfatara-Pisciarelli, Bagnoli e il Golfo di Pozzuoli. Le scosse più recenti sono state avvertite in tutta la regione, causando preoccupazione tra i residenti e le autorità. Secondo gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), il sistema vulcanico sta attualmente subendo un processo di pressurizzazione e riscaldamento, con un significativo aumento del flusso di CO2 dal suolo. Questo incremento di gas vulcanici è un indicatore di attività magmatica in profondità.
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Cosa potrebbe succedere
L’attività sismica ai Campi Flegrei può evolvere in due direzioni. Se si tratta di bradisismo, le scosse termineranno quando i gas vulcanici esauriranno la loro pressione. Tuttavia, se questi terremoti sono precursori di una futura eruzione, l’attività potrebbe intensificarsi, con il rischio di un’eruzione catastrofica.
L’ultima volta che i Campi Flegrei hanno vissuto un periodo di intensa attività sismica e deformazione del suolo è stato negli anni ’80, quando un sollevamento del suolo di circa 1,8 metri ha causato danni significativi e l’evacuazione di migliaia di persone. Oggi, il monitoraggio è continuo, con gli esperti che avvertono che potrebbero verificarsi scosse ancora più forti nel prossimo futuro.
Le autorità locali, in collaborazione con l’INGV, hanno implementato piani di evacuazione per le aree a rischio. La protezione civile sta lavorando per assicurare che la popolazione sia preparata in caso di emergenza. L’attenzione è alta, e ogni scossa viene analizzata per comprendere meglio il comportamento del vulcano.
I Campi Flegrei rappresentano una sfida continua per la sicurezza e la gestione del territorio. Mentre la scienza continua a migliorare la nostra comprensione dei fenomeni vulcanici, la natura imprevedibile di questi eventi richiede una costante vigilanza e preparazione. La recente attività sismica è un promemoria del potere dormiente sotto i nostri piedi e dell’importanza di rimanere vigili e pronti ad affrontare qualsiasi scenario.