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Bostrico tipografo, il verme che sta divorando i boschi italiani. L’allarme degli esperti: “Epidemia mai vista, correre ai ripari”

Pubblicato: 24/05/2024 16:15

Il bostrico tipografo è l’insetto killer che divora i boschi italiani. L’allarme degli esperti: “Mai vista un’epidemia così, occorre limitare i danni”. Il bostrico tipografo è un coleottero che vive sotto la corteccia degli alberi e che sta divorando interi boschi. Quello che sta facendo questo insetto “equivale o è addirittura leggermente superiore a quello causato dalla tempesta Vaia“. È il parere dell’entomologo Andrea Battisti.
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Il parere dell’esperto

Andrea Battisti è professore del dipartimento di agronomia, animali, alimenti, risorse naturali e ambiente (Dafnae) dell’Università di Padova. È uno scienziato di riferimento a livello nazionale nello studio del bostrico, oltre che componente del gruppo di lavoro sull’infestazione dell’insetto. Ha rilasciato un’intervista alla Stampa.

Le tempeste aiutano il proliferare del bostrico, ce lo aspettavamo, era atteso dalle statistiche ma un’epidemia di insetti così non si era mai vista in Italia”. Cosa favorisce il proliferarsi di questo coleottero? “Condizioni climatiche favorevoli e disponibilità senza precedenti di tronchi abbattuti”. Un fenomeno che, secondo Battisti, “sta ora regredendo anche se ci vorranno anni per il rientro dall’attacco del bostrico”. Da cosa dipende? “Dal clima: se bagnate le piante riescono a resistere, caldo e siccità invece non aiutano”. E di fronte alla “furia” dell’insetto non c’è altro da fare che “subirne le conseguenze e cercare di limitare i danni“.

L’epidemia

Il picco si è superato ma non ovunque. In Trentino, dai dati riportati nella due giorni (6 e 7 maggio scorsi) a Oberttilliach, Tirolo Orientale – sulla salvaguardia delle foreste con un focus sul bostrico e sullo stato dell’epidemia – nel 2023 si è messa in luce una flessione della presenza dell’insetto “divoratore di boschi” con una popolazione che è scesa del 20% rispetto al 2022. Eppure nelle zone dell’Alto Adige e quelle del Tirolo, il bostrico scava dentro il tronco e questo è un trend in aumento.

Non solo tentativi di limitare il disboscamento, oppure il cambiamento climatico. A causare la crescita del fenomeno “bostrico” è colpa anche dell’uomo: “Una responsabilità è nostra. La colpa in buona fede dell’uomo deriva da motivi economici che considerata l’ottima qualità dell’abete rosso (pianta preferita dell’insetto) ha costruito boschi monospecifici e coetanei. Tutti maturi e suscettibili, e questo ha dato il via all’epidemia”.

Ma di fronte al problema, cosa fare? “Non rimane che imparare la lezione di Vaia e creare boschi più resistenti alle avversità biologiche e climatiche, con più latifoglie e meno conifere”. I boschi di oggi saranno diversi da quelli di ieri.

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