
A un anno dal coma Stefano Tacconi ce l’ha fatta, grazie alla sua forza di volontà e ai bravissimi medici che l’hanno seguito l’ex numero uno della Juventus si è rialzato in piedi e ha ricominciato a camminare. Ora, con una determinazione che lo ha sempre contraddistinto, ha deciso di festeggiare non una, ma tre importanti ricorrenze.
In un’intervista al settimanale Di Più, Tacconi ha raccontato le sue intenzioni di festeggiare le dimissioni dall’ospedale, il suo sessantasettesimo compleanno e il tredicesimo anniversario di matrimonio con la moglie. “Tre feste insieme per celebrare, nello stesso momento, i tre giorni più importanti della mia vita,” ha dichiarato Tacconi, visibilmente commosso.
Una famiglia sempre al suo fianco
La famiglia di Tacconi è stata un pilastro fondamentale durante questo difficile percorso. Laura Speranza, sua moglie, e i loro quattro figli non lo hanno mai lasciato solo, nemmeno per un istante. Il figlio maggiore, Andrea, ha un ricordo particolarmente vivido del giorno in cui suo padre è crollato a terra per un’emorragia cerebrale ad Asti. Con prontezza di riflessi, Andrea ha evitato il soffocamento del padre, salvandogli probabilmente la vita, prima che i soccorsi lo trasferissero all’ospedale di Alessandria.
Tacconi ha trascorso undici lunghi mesi tra paura e speranza, prima di essere trasferito all’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza. “Ora, anche se sto meglio e sono tornato a camminare, il mio calvario non è ancora finito,” ha raccontato al settimanale diretto da Osvaldo Orlandini. I medici hanno recentemente scoperto dei coaguli di sangue nelle sue gambe e nella vena aorta, costringendolo a un altro intervento chirurgico. “Devono ‘aprirmi’ e darmi una sistemata. Mi hanno promesso che poi sarò come nuovo,” ha affermato con ottimismo.
Amicizie e delusioni
Nonostante le difficoltà, Tacconi si sente già molto meglio: “Mi sento un leone, i medici hanno detto che il mio recupero ha del miracoloso. Parlo in maniera scorrevole, senza ‘incartarmi’, e non ho strascichi.” Il suo spirito combattivo e la forza interiore sono stati fondamentali in questo lungo percorso di recupero.
Al suo fianco, oltre alla famiglia, c’è stato sempre l’amico e collega Walter Zenga, un altro numero uno del calcio italiano. Tuttavia, Tacconi ha espresso delusione per l’allontanamento di Lapo Elkann, un tempo grande amico: “Questo mi ha fatto male: eravamo grandi amici, io e Lapo, ma lui ha smesso di farsi sentire.”
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