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Attacco nella notte, decine bruciati vivi a Rafah. Israele: “Uccisi due terroristi”

Pubblicato: 27/05/2024 07:03

Una scena di orrore e desolazione si è presentata questa notte nel quartiere di Tel al-Sultan, a Rafah. Tra le macerie, si contano decine di corpi bruciati e mutilati, mentre le fiamme avvolgono ciò che resta della tendopoli. Donne urlano disperate, cercando i loro cari, e i paramedici si affrettano a soccorrere i feriti. Un uomo, visibilmente sconvolto, mostra ai soccorritori il corpo di un bambino senza testa. Questo scenario di distruzione è il risultato di un bombardamento che ha colpito un’area dove si erano rifugiati 700 mila sfollati, nonostante l’ordine della Corte Internazionale di Giustizia di sospendere le operazioni militari che potessero danneggiare i civili.

Secondo i media palestinesi, il bilancio delle vittime è tragico: oltre 40 persone, tra cui molte donne e bambini, hanno perso la vita, mentre altre fonti parlano di più di cinquanta morti. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa riporta la presenza di decine di feriti negli ospedali da campo, con i casi più gravi trasportati al Kuwait Hospital in città. I medici della Mezzaluna Rossa palestinese descrivono un raid aereo che ha colpito le tende dei profughi vicino alla sede dell’UNRWA, in una zona che doveva essere sicura.

Le Israeli Defence Forces (IDF) ammettono l’operazione, sostenendo di aver colpito un compound di un’organizzazione armata dove si nascondevano due comandanti. L’IDF afferma che l’azione è stata condotta secondo le leggi internazionali e con armamenti di precisione, ma riconosce che alcune persone non coinvolte sono rimaste ferite e che l’evento è sotto indagine.

Alcuni blogger militari arabi riferiscono che l’obiettivo includeva un deposito di missili a medio raggio. Per questo motivo, l’aviazione israeliana ha sganciato su Tel al-Sultan sette bombe da una tonnellata ciascuna, causando un massacro che ha suscitato l’indignazione dell’Autorità Nazionale Palestinese. Il portavoce presidenziale, Nabil Abu Rudeineh, condanna l’attacco, chiedendo agli Stati Uniti di intervenire per fermare quella che definisce una follia e un genocidio contro il popolo palestinese.

La strage a Rafah avviene nello stesso giorno in cui otto razzi sono stati lanciati su Tel Aviv, un’azione che non si verificava da quattro mesi. Questi razzi, partiti proprio da Rafah, sono stati per lo più intercettati dall’Iron Dome, tranne uno che è caduto su Herzliya, ferendo una donna. L’attacco arriva al termine di una settimana segnata dalle operazioni dell’IDF a Rafah, sottolineando ulteriormente la necessità di un intervento internazionale per fermare le violenze e proteggere i civili.

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Ultimo Aggiornamento: 27/05/2024 11:39