
Calata dall’alto, senza possibilità di alternativa. L’Europa ha imposto l’auto elettrica, senza però fare i conti con la realtà e con una transizione che si sta rivelando più complessa e difficile da come avevano immaginato loro. Non sono bastati infatti gli Incentivi, le campagne promozionali martellanti, le misure draconiane. I cittadini ancora non ne vogliono sapere, anche perché hanno iniziato a sentire puzza di bruciato, forse proprio per la troppa insistenza. La religione green non attecchisce, e gli italiani in particolar modo si tengono cari i loro “rottami”. Il mercato è fermo, le vendite di veicoli alla spina sono in calo netto. E anche le maggiori aziende stanno rivedendo i loro piani, basti pensare a Tesla che ha licenziato larga parte del suo personale proprio per il crollo del mercato. E a fare notizia ora sono le migliaia di auto elettriche abbandonate nei parcheggi. Ma perché? (Continua a leggere dopo la foto)
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Come ricorda Franco Lodige nella sua analisi sul blog di Nicola Porro, qualche settimana fa si è parlato molto dell’elevatissimo numero di auto elettriche cinesi paralizzate nei parcheggi dei principali porti del Nord Europa. Ed è così non solo nei porti, ma anche in altre strutture. “In Germania gli esperti del Chemnitz Automotive Institute hanno reso noto un dato a dir poco allarmante: almeno 100 mila elettriche sono abbandonate negli spazi vicini alle fabbriche e alle concessionarie”. Ma c’è un dettaglio che non deve passare inosservato: “Questa criticità non è legata esclusivamente all’import di Bev cinesi. Gli esperti non hanno dubbi, parte della responsabilità va data ai costruttori tedeschi: il 2023 si è chiuso con un numero record di auto invendute”. Il motivo? Il taglio degli incentivi da parte del governo, con relativa frenata della domanda. (Continua a leggere dopo la foto)

Il porto di Bremerhaven è quindi ora congestionato dalle auto elettriche parcheggiate. Stesso scenario a Grunheide, dove ci sono migliaia di Tesla in un ex aeroporto militare. I produttori continuano dunque a tagliare la produzione, e i posti di lavoro. A fare da contraltare c’è l’impressionante numero di auto a benzina e diesel immatricolate. “I moli vengono utilizzati come veri e propri parcheggi di lusso, con le auto in stand-by anche per un anno, un anno e mezzo. Il mercato va a rilento e la situazione non sembra destinata a migliorare, quantomeno nel breve termine”. Dell’auto elettrica, insomma, c’è ancora la maggior parte della popolazione che proprio non ne vuole sapere. A parte i ricchi radical chic.