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Torino, corteo pro Palestina entra in stazione e occupa binari, stop alla circolazione dei treni

Pubblicato: 08/06/2024 19:24

Una pacifica manifestazione a sostegno del popolo palestinese ha preso una svolta tumultuosa oggi a Torino, quando centinaia di manifestanti hanno occupato la stazione ferroviaria di Porta Nuova, interrompendo la circolazione dei treni.
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Il corteo, composto principalmente da studenti, ha preso forma in mattinata, partendo da Palazzo Nuovo e dirigendosi verso il centro storico della città. Le strade sono state invase da bandiere palestinesi e fumogeni dai colori della Palestina: rosso, verde e bianco. Tuttavia, ciò che doveva essere una dimostrazione pacifica è sfociato in atti di vandalismo.

Vandalismo

Prima di raggiungere la stazione ferroviaria, alcuni manifestanti hanno imbrattato con vernice rosa un distributore di benzina dell’Eni, accusando la società di essere complice del genocidio in Palestina. Questa azione è stata seguita da un gruppo di incappucciati armati di estintori riempiti di vernice rossa, che hanno imbrattato la facciata della banca di Intesa Sanpaolo, accusata di complicità con Israele. Durante questi atti di vandalismo, sono stati accesi fumogeni e torce.

Il momento culminante della protesta è avvenuto quando i manifestanti hanno occupato il binario numero 5 della stazione ferroviaria di Porta Nuova, forzando il cancello di un ingresso secondario in via Nizza. La circolazione ferroviaria è stata interrotta a causa dell’occupazione.

Il corteo pro Palestina blocca i binari di Porta Nuova a Torino (foto Jessica Pasqualon/Ansa) 

Le motivazione della protesta

Gli organizzatori della manifestazione, principalmente studenti universitari, hanno dichiarato che la protesta mirava a sollevare l’attenzione sulle richieste di boicottaggio accademico contro le università israeliane e le aziende che producono armi. Sostengono dunque che esistano legami tra la ricerca accademica sionista e l’innovazione nel settore bellico, che contribuiscono alle pratiche di colonizzazione e apartheid in Palestina.

“In mancanza di una resa da parte dell’intifada studentesca“, hanno dichiarato gli organizzatori, “la dirigenza universitaria si è trovata costretta a concedere un momento pubblico e in presenza per permetterci di esporre la mozione sulla rescissione degli accordi e la fissazione di un Senato straordinario per votare la proposta”. Hanno inoltre annunciato che l’11 e il 13 giugno si terranno due incontri cruciali per discutere ulteriormente le richieste dei manifestanti.

Le autorità locali stanno attualmente gestendo la situazione e sono in corso indagini per identificare i responsabili degli atti vandalici. La protesta, pur avendo portato ad alcune interruzioni nella circolazione ferroviaria e danni materiali, ha evidenziato l’entità del sostegno locale alla causa palestinese e la determinazione dei manifestanti nel perseguire i propri obiettivi.

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Ultimo Aggiornamento: 08/06/2024 19:46

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