
Le elezioni europee hanno portato a uno scenario turbolento all’interno della Lega. Le parole di Umberto Bossi, che avrebbe espresso il suo voto per Forza Italia invece che per la sua storica Lega, hanno sollevato un’ondata di reazioni. Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha espresso chiaramente la sua posizione in merito: “Su Bossi non si scherza. È il fondatore del nostro movimento, colui che ha sempre permesso a tutti noi di fare politica. Bossi non si tocca“. Fontana ha ribadito che, nonostante le polemiche e le possibili conseguenze, Bossi resta una figura intoccabile all’interno della Lega.
Leggi anche: Salvini, reazione dopo la delusione del voto: “Ecco quando lascerò”
Matteo Salvini: “Ai suoi tempi…”
D’altro canto, il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha mostrato una posizione più ambivalente. In un’intervista al quotidiano Libero, Salvini ha dichiarato che ascolterà i militanti del partito prima di prendere qualsiasi decisione. “Ai tempi di Bossi, si veniva espulsi per molto meno. Ascolterò e valuterò”. Salvini ha poi riflettuto sul sorpasso di Forza Italia, che in queste elezioni ha ottenuto un risultato significativo, mettendo in discussione la tradizionale supremazia della Lega nel centrodestra. Tuttavia, ha minimizzato l’impatto di questo sorpasso sugli equilibri interni alla coalizione, lodando la crescita complessiva del centrodestra e l’alleanza con forze come i Moderati di Lupi e l’Udc.
La questione centrale riguarda anche Paolo Grimoldi, un altro esponente di spicco della Lega, sul quale potrebbero esserci provvedimenti disciplinari. Fontana ha precisato che le decisioni su Grimoldi saranno prese dai vertici del partito. Questo clima di tensione interna riflette la complessità della situazione politica attuale, con la Lega che deve affrontare sia le sfide esterne che le dinamiche interne post-elezioni.