
Che i più ricchi siano, in fondo, dei miserabili lo sappiamo tutti. Ma Elon Musk ci offre una nuova e scintillante conferma: 56 miliardi di dollari di stipendio. Sì, avete capito bene, miliardi. Un assegno così alto che perfino Jannik Sinner, con le sue modeste vincite tennistiche, sembra un mendicante all’angolo di una strada.
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Ma che dire degli operai e degli impiegati che si spezzano la schiena per mille euro al mese? Al confronto con Musk, sembrano fantasmi invisibili, figure mitologiche di un’epoca in cui il sudore e il lavoro duro erano sinonimi di dignità. Invece, eccoci qui, a celebrare il nuovo re Mida contemporaneo, capace di trasformare in oro ogni respiro. O meglio, ogni tweet.
La sua fortuna è così immensa che perfino Jeff Bezos deve prendere lezioni su come gestire il resto delle briciole. E se pensate che la vita sia ingiusta, Musk è qui per ricordarci che sì, lo è. Ma lo è in modo spettacolare, irraggiungibile e beffardo.
Elon Musk e le persone che vivono in un mondo che non è il suo (cioé quello vero)
Diciamocelo, in confronto a Elon, il resto di noi potrebbe benissimo vivere in una dimensione parallela dove le cifre a nove zeri sono fantascienza. E mentre il povero Elon conta i suoi miliardi, noi contiamo le monete per un caffè. Magari, se siamo fortunati, potremmo usare uno dei suoi razzi per fare un salto nello spazio e trovare un pianeta dove il nostro stipendio non sembri un’offesa alla dignità umana. Ah, l’ironia della vita moderna!
E sapete qual è il colmo? Che il nostro simpatico Elon, dall’alto del suo trono dorato, forse ci vede come piccoli insetti. Forse neanche ci vede. Perché, ovviamente, chi si preoccupa di un esercito di formiche quando può spendere 56 miliardi per comprarsi un’astronave o, meglio ancora, per contare fino a mille solo per ammazzare il tempo? E mentre noi sgobbiamo per un pezzo di pane, lui sta lì a decidere se investire nella prossima tecnologia che cambierà il mondo o, più probabilmente, a comprarsi un’altra isola. Ah, Elon, il salvatore dei ricchi, il flagello dei poveri.