
Sta esplodendo un vero e proprio terremoto politico sulla bozza finale delle conclusioni del G7 che si aprirà domani a Borgo Egnazia, in provincia di Brindisi. Secondo indiscrezioni, il governo italiano avrebbe rimosso il riferimento all’importanza di garantire un accesso effettivo e sicuro all’aborto. Questo passaggio, inserito durante il G7 di Hiroshima, era stato oggetto di richieste di rafforzamento da parte di Francia e Canada in vista del summit in Puglia.
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Indignazione internazionale
Alla vigilia del vertice, la presunta decisione del governo italiano di eliminare questo punto sta creando forti tensioni internazionali, suscitando reazioni indignate da parte dell’Unione Europea e della Francia. Carla Taibi, tesoriera di +Europa, ha espresso il proprio disappunto, accusando il governo guidato da Giorgia Meloni di influenzare negativamente le dichiarazioni internazionali sul diritto all’aborto e di promuovere politiche restrittive in Italia. “Un esempio evidente è l’introduzione nei consultori di rappresentanti pro vita, un tentativo di dissuadere le donne dall’abortire,” ha dichiarato.
Taibi ha aggiunto: “È chiaro che, nonostante le promesse, le politiche di Meloni stanno progressivamente erodendo i diritti di tutti e delle donne in questo caso, rendendo l’accesso all’aborto sicuro e legale sempre più complesso, se non impossibile”.
Replica del G7
Anche la deputata M5s Gilda Sportiello, il dem Alessandro Zan, ed Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi Sinistra hanno espresso la loro indignazione. Tuttavia, fonti della Presidenza del G7 Italia hanno smentito le accuse, affermando che nessuno Stato avrebbe richiesto l’eliminazione del riferimento all’aborto dalla bozza delle conclusioni. Le stesse fonti sottolineano che le dinamiche negoziali sono ancora in corso e che il documento finale sarà il risultato di un compromesso tra i membri del G7.
La situazione rimane tesa e in evoluzione, con il vertice del G7 che si preannuncia cruciale non solo per le discussioni economiche e politiche globali, ma anche per i diritti fondamentali.

La posizione Usa
“Il presidente parla sempre di diritti umani in tutte le sue interazioni, sia con gli amici, che con gli avversari e nei prossimi due giorni non ci saranno cambiamenti”. Così il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, ha risposto ad una domanda sulla polemica della presunta cancellazione del diritto all’aborto dalla dichiarazione finale del G7 e se il tema dei diritti riproduttivi sarebbe stato sollevato nel suo bilaterale con la premier Giorgia Meloni.
“Non so dire riguardo al punto specifico. Non ne ho sentito parlare riguardo alle discussioni sul comunicato”, ha detto Sullivan in un briefing con un gruppo ristretto di giornalisti. Ma, ha aggiunto, “dal punto di vista del presidente, il suo messaggio non cambia in funzione dell’interlocutore. E oggi non cambierà nulla al riguardo”.