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Aborto, è guerra aperta tra Meloni e Macron: volano stracci

Pubblicato: 13/06/2024 21:41

Nel corso del recente summit del G7 a Borgo Egnazia, in Puglia, la discussione sulla presenza o meno della parola “aborto” nelle conclusioni finali ha generato tensioni diplomatiche. Giorgia Meloni ha espresso il suo disappunto riguardo all’uso di questo forum internazionale per scopi elettorali, definendo la polemica come “profondamente sbagliata” e “pretestuosa”.
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Meloni ha dichiarato che non vi è alcuna ragione per polemizzare su temi su cui i leader del G7 hanno già trovato un accordo in precedenza. Ha sottolineato che le conclusioni del summit di Borgo Egnazia sono in linea con quelle adottate l’anno precedente a Hiroshima, le quali ribadiscono la necessità di garantire che l’aborto sia “sicuro e legale”. “Nessuno ha mai chiesto di fare passi indietro su questo,” ha affermato Meloni, aggiungendo che le dichiarazioni conclusive del G7 tendono a non ripetere argomenti già consolidati nei vertici precedenti, a meno che non vi siano nuovi sviluppi da riportare.

La polemica è stata accesa dalle dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron, che ha espresso il suo dispiacere per l’assenza della parola “aborto” nel documento finale del G7. Macron ha ricordato che la Francia ha recentemente inserito il diritto all’aborto nella sua Costituzione, evidenziando come questo rifletta una visione di uguaglianza tra uomo e donna che potrebbe non essere condivisa in egual misura da tutti i paesi partecipanti al summit. “Mi dispiace ma lo rispetto perché è stata la scelta sovrana del vostro popolo,” ha commentato Macron, in riferimento alla diversa sensibilità politica che esiste in Italia e in altri paesi rispetto a questo tema.

Le parole di Macron hanno evidenziato un contrasto culturale e politico tra i paesi del G7 riguardo ai diritti riproduttivi. In Francia, l’aborto è considerato un diritto fondamentale, al punto da essere inserito nella Costituzione, un passo significativo che sottolinea l’impegno del paese verso la parità di genere. Tuttavia, questa visione non è universalmente condivisa, e i leader del G7 devono spesso trovare un equilibrio tra diverse sensibilità e posizioni politiche.

Giorgia Meloni ha rimarcato che l’Italia non ha intenzione di revocare il suo impegno verso un aborto sicuro e legale, un principio che è stato sostenuto anche nei precedenti vertici internazionali. La presidente del Consiglio ha voluto ribadire che la discussione non dovrebbe essere usata come pretesto per campagne elettorali, specialmente in un forum come il G7 che è dedicato a questioni globali di vasta portata e che richiede una collaborazione costruttiva tra le nazioni.

In sintesi, il dibattito sulla menzione dell’aborto nelle conclusioni del G7 riflette le diverse priorità e sensibilità politiche tra i paesi partecipanti. Mentre Macron sottolinea l’importanza di affermare i diritti riproduttivi in modo chiaro e deciso, Meloni insiste sull’importanza di non strumentalizzare il summit per scopi politici interni. Questa divergenza evidenzia le sfide che i leader mondiali devono affrontare nel conciliare valori e politiche diverse in un contesto multilaterale.

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Ultimo Aggiornamento: 13/06/2024 22:10

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