Sic transit gloria mundi dicevano i latini. Una frase che significa sia che le glorie del mondo sono fugaci e passano in fretta, sia che si fa presto a dimenticare ciò che si è detto sino a ieri quando conviene. Un comportamento che vale per tutti, forse, ma che assume una valenza diversa quando a compiere clamorosi voltafaccia sono personaggi pubblici e, in questo caso, politici. Se andiamo a spulciare fra le vecchie dichiarazioni di Fratoianni, che ha candidato e fatto eleggere Ilaria Salis al Parlamento europeo nonostante la ragazza si sia presentata con una fedina penale di due pagine, non si può non essere sorpresi. Anche perché la candidatura della maestra sarda segue una dura presa di posizione di Fratoianni contro Salvini in occasione del processo imbastito contro il leader del Carroccio nel 2019. (continua dopo la foto)
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“Capisco la rabbia e la paura di Salvini dopo l’annuncio del nuovo procedimento giudiziario nei suoi confronti”, diceva allora uno dei due leader dell’alleanza fra Verdi e Sinistra radicale riguardo al processo per il caso della nave Open Arms. “Ma Salvini si metta l’animo in pace: non possono esistere in democrazia spazi di impunità per nessuno“. Questo, a quanto pare, vale per i politici del centrodestra. Quando poi riguarda la sinistra, improvvisamente Fratoianni fa un doppio carpiato e cambia idea. Anche perché, nel 2020, lo stesso esponente politico aveva ribadito il concetto in modo ancora più chiaro: “Segnalo che l’immunità per chi fa politica è stata negli anni considerata in modo un po’ estensivo“, diceva allora il leader della Sinistra radicale. “Perché l’immunità è qualcosa che si riferisce innanzitutto al diritto di opinione, al fatto che se tu fai politica non puoi essere processato per le tue idee, ma non si riferisce agli atti che vengono compiuti“. (continua dopo la foto)

Parole molto chiare. Che, se applicate alla Salis, suonerebbero come una pietra tombale su qualsiasi ipotesi di candidatura. Le pendenze della neo deputata con la giustizia, oltretutto, risalgono a ben prima che fosse eletta al Parlamento europeo. E sarebbe il caso di ricordare anche che nel 2011 l’ex leader del partito a cui apparteneva allora Fratoianni, la sinistra di Leu, pronunciò parole ancora più dure e nette. E non si tratta di un personaggio qualsiasi, ma di Pietro Grasso, ex procuratore capo della Direzione Nazionale Antimafia. “Oggi la candidatura politica serve da copertura per avere l’immunità parlamentare. E’ un processo che si è capovolto”. Ecco, quello che per la sinistra era un “demonio” legislativo da combattere, improvvisamente si è trasformato in una cosa buona e giusta. Ma vale solo per la Salis, che non si sa bene quali esperienze politiche possa vantare per andare a prendere il lauto stipendio del Parlamento europeo se non quelle, non proprio edificanti, che si possono leggere sul suo certificato penale.