Gioventù Nazionale, il movimento giovanile di Fratelli d’Italia, è spesso descritto come la “migliore gioventù” dal partito e dai suoi leader, con Giorgia Meloni che non manca mai di elogiarne il ruolo fondamentale. Tuttavia, una recente inchiesta di Fanpage, condotta dall’unità investigativa Backstair, getta una luce inquietante sui comportamenti e sulle ideologie che alcuni membri del movimento esprimono lontano dagli occhi del pubblico.
L’inchiesta, intitolata “Gioventù Meloniana“, ha visto una giornalista sotto copertura infiltrarsi tra i giovani militanti di Gioventù Nazionale, documentando come, dietro la facciata pubblica di moderazione, si celino spesso discorsi e comportamenti che evocano chiaramente ideologie neofasciste. La giornalista ha iniziato la sua infiltrazione partecipando agli eventi di Nazione Futura, un think tank conservatore fondato da Francesco Giubilei. Qui ha incontrato i primi giovani militanti, che, sebbene si presentassero come conservatori moderati, nei momenti privati non nascondevano la loro affiliazione alla “destra sociale” e la loro ammirazione per simboli e personaggi del passato fascista.
Questo accesso ha permesso alla giornalista di essere invitata a eventi chiave di Fratelli d’Italia, come Atreju, la storica manifestazione della destra giovanile. Durante questi incontri, il vero volto del movimento emergeva nei racconti dei giovani militanti. Un membro ha raccontato di essere stato un simpatizzante di CasaPound prima di unirsi a Fratelli d’Italia, mentre un altro ha condiviso come il nonno gli avesse regalato un corredo nero di seta per sottolineare le sue radici fasciste.
Il valore che Gioventù Nazionale rappresenta per Fratelli d’Italia è chiaramente visibile durante i comizi e le manifestazioni. Questi giovani, descritti come la futura classe dirigente del partito, partecipano attivamente a tutte le iniziative, da Piazza del Popolo a Pescara, mostrando una disciplina e un fervore che vanno oltre il semplice impegno politico. Durante i momenti più solenni, come il “presente” in onore dei caduti del Fronte della Gioventù, i militanti assumono un atteggiamento quasi militare, con saluti e canti che evocano chiaramente l’ideologia del Ventennio.
L’inchiesta ha portato alla luce anche figure chiave all’interno del movimento, come Andrea Piepoli e Flaminia Pace. Piepoli è descritto come un futuro leader, vicino al presidente nazionale Fabio Roscani, mentre Pace, nota per il suo impegno nel Consiglio nazionale giovani, ha espresso in privato commenti razzisti e nostalgici del fascismo. Durante una delle sue interviste, Pace ha addirittura raccontato dei legami del padre con membri dei Nuclei Armati Rivoluzionari, il gruppo terrorista responsabile della strage di Bologna.
L’aspetto più preoccupante dell’inchiesta di Fanpage riguarda la normalizzazione e l’accettazione di queste idee all’interno di Gioventù Nazionale. Nonostante le direttive ufficiali del partito di mantenere un profilo pubblico moderato, i responsabili spesso tollerano o addirittura partecipano a comportamenti estremisti. Durante un concerto segreto degli Aurora, una band di rock identitario, i militanti di Fratelli d’Italia non hanno esitato a fare saluti romani e a cantare inni fascisti.
Questi eventi mettono in discussione l’immagine pubblica di Fratelli d’Italia come partito conservatore moderato. Sebbene i leader del partito, inclusa Giorgia Meloni, si sforzino di distanziare il movimento da qualsiasi connessione con il fascismo, le azioni e i discorsi dei giovani militanti suggeriscono una realtà diversa. L’inchiesta di Fanpage solleva serie domande sulla direzione futura di Fratelli d’Italia e sulla genuinità del loro impegno a rimanere distanti dalle ideologie estremiste.
Mentre l’inchiesta continua a fare scalpore, il partito deve ora affrontare le conseguenze delle rivelazioni. Riusciranno a mantenere la loro facciata di rispettabilità o verranno trascinati in una crisi interna che potrebbe minare la loro credibilità politica? La risposta potrebbe dipendere dalla capacità dei leader di Fratelli d’Italia di affrontare e correggere i comportamenti che minano i loro sforzi di presentarsi come una forza politica moderna e democratica.