
Un caso che ha dell’incredibile si è concluso con una sentenza destinata a far discutere. Il Tribunale di Pisa ha emesso una condanna contro un chirurgo estetico e la struttura sanitaria presso cui operava, ordinando un risarcimento di ben 85mila euro a favore di una donna per le lesioni permanenti causate da un intervento di sollevamento del seno. I fatti risalgono a 15 anni fa, quando una giovane di appena 24 anni si rivolse al medico per una mastopessi con protesi, un’operazione di routine per “sollevare” il seno. Purtroppo, quello che doveva essere un semplice intervento estetico si è trasformato in un calvario. Gli interventi chirurgici, infatti, non hanno sortito gli effetti sperati e la donna si è trovata a subire una sequenza di errori che l’hanno costretta a tornare sotto i ferri per ben 4 volte in poco tempo.
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I fatti
Il primo intervento, datato 23 marzo 2009, si è concluso con febbre alta e dolori per la paziente, a causa di un ematoma al capezzolo della mammella destra. Il secondo intervento è stato eseguito il 4 aprile dello stesso anno, seguito da un terzo il 14 aprile per la “toilette chirurgica del residuo ematoma”. Non passano neanche due mesi e il chirurgo estetico interviene di nuovo per sostituire le protesi iniziali con altre di volume maggiore.

Una perizia disposta dal giudice ha rivelato una realtà sconvolgente: al termine dei quattro interventi, il seno della donna risultava “fortemente compromesso nella sua valenza estetica, dismorfico e addirittura fortemente sgradevole”. La mammella destra, priva di capezzolo sostituito da tessuto cicatriziale, era diventata una fonte di dolore diffuso e la donna non poteva più allattare naturalmente.
Per tutte queste ragioni, e considerando la giovane età della paziente all’epoca dei fatti, il chirurgo e la clinica sono stati condannati a risarcire la donna con 85mila euro. Una vicenda che lascia l’amaro in bocca e che rappresenta un monito per tutti i professionisti del settore medico: l’errore umano può avere conseguenze devastanti.