
Si è concluso con l’assoluzione per i reati più gravi il processo bis al tribunale di Ancona per la strage della discoteca Lanterna a Corinaldo (Ancona) in cui morirono nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018 cinque minorenni e una mamma di 39 anni. Assolti perché fatto non sussiste, con formula piena, da omicidio colposo plurimo, disastro colposo tutto gli imputati. Assolto perché il fatto non sussiste Quinto Cecchini, gestore della discoteca. La sentenza è arrivata poco fa da parte del giudice monocratico del Tribunale di Ancona Francesca Pizii. L’ex sindaco Principi, Gallo, Bruni, Martelli e Manna condannati ad un anno. Milani un anno e 2 mesi. Tarsi 4 mesi. Pene sospese. Rigettate le richieste risarcimento danni.
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I fatti
È la sera del 7 dicembre e alla discoteca Lanterna azzurra si balla prima dell’evento clou della serata: un dj set di Sfera Ebbasta. Il locale è pieno di giovanissimi. Alle 00.30 all’improvviso qualcuno spruzza dello spray urticante nell’aria. La folla si riversa fuori da un’uscita di sicurezza su una piccola rampa. Cede la balaustra laterale, decine di persone cadono, c’è chi viene travolto dalla calca. A perdere la vita furono cinque giovanissimi, Emma Fabini, Asia Nasoni, Mattia Orlandi, Daniele Pongetti, Benedetta Vitali e una mamma di 39 anni, Eleonora Girolimini, che aveva accompagnato una dei suoi quattro figli al concerto.
“Sono profondamente addolorato per quello che è successo ieri sera a Corinaldo”, scrisse su Instagram all’indomani della tragedia il trapper Sfera Ebbasta. “Non voglio esprimere giudizi sui responsabili di tutto questo, vorrei solo che tutti quanti vi fermaste a pensare a quanto può essere pericoloso e stupido usare lo spray al peperoncino in una discoteca”, aggiunge il cantante, per poi concludere: “La musica dovrebbe essere uno strumento che unisce le persone, speriamo che lo diventi davvero”