
Il governo greco ha avanzato una proposta per affrontare la crisi di manodopera nel paese: a partire dal 1° luglio, i lavoratori avranno la possibilità di lavorare sei giorni anziché cinque, con una retribuzione maggiorata del 40% per il giorno extra. Questo provvedimento non è obbligatorio ma rappresenta un incentivo per coloro che sceglieranno di aderire. Saranno i datori di lavoro a decidere se richiedere la settimana lavorativa “lunga”.
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Come funziona la “settimana greca”
Nel giorno supplementare, i lavoratori guadagneranno il 40% in più rispetto a una giornata normale, con un aumento ulteriore se il giorno in questione è festivo. Questo incentivo riguarda tutti i settori, ad eccezione del turismo, dove la settimana lavorativa di 40 ore era già stata abolita l’estate scorsa. I settori maggiormente coinvolti saranno l’industria, le telecomunicazioni e il commercio al dettaglio. L’obiettivo del governo greco è duplice: affrontare la carenza di manodopera e combattere il lavoro nero, pratica diffusa dove gli straordinari non vengono regolarmente registrati in busta paga ma pagati in nero.
Secondo i dati di Eurostat, la Grecia ha già la settimana lavorativa più lunga in Europa: un greco su otto lavora più di 48 ore alla settimana, con una media di 39,4 ore settimanali. Con questa nuova misura, il governo intende anche migliorare la trasparenza e la regolarità dei pagamenti per gli straordinari, incentivando le aziende a dichiarare correttamente le ore di lavoro extra.
L’aumento della retribuzione per il giorno aggiuntivo potrebbe rappresentare un incentivo significativo per i lavoratori, contribuendo ad aumentare il loro reddito complessivo in un paese dove i salari sono tra i più bassi del continente. La misura potrebbe anche ridurre la disoccupazione, offrendo più opportunità di lavoro per coloro che sono disponibili a lavorare un giorno in più alla settimana.
In conclusione, il provvedimento del governo greco mira a risolvere la carenza di manodopera e a migliorare le condizioni lavorative nel Paese, offrendo un incentivo economico per l’estensione della settimana lavorativa. La risposta dei lavoratori e delle imprese determinerà il successo di questa iniziativa, che potrebbe diventare un modello per altre nazioni europee che affrontano problemi simili.