
Il comune di San Vito di Cadore è stato recentemente sconvolto da un episodio di antisemitismo che ha lasciato molti indignati e preoccupati. Una famiglia israeliana ha denunciato l’annullamento della loro prenotazione su Airbnb, accompagnata da una frase in ebraico che recitava: “Potete restare nei forni a gas“. Questo orribile messaggio è stato riportato dal sito israeliano Ynet, suscitando immediata attenzione e sdegno a livello internazionale.
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Il sindaco di San Vito di Cadore, Franco De Bon, ha prontamente richiesto accertamenti, coinvolgendo Digos e Polizia postale. “Nel caso la notizia fosse confermata, posso dire che agiremo contro questa persona a tutela del buon nome della nostra cittadina, che non possiamo tollerare possa essere infangata da episodi del genere”, ha dichiarato il sindaco. È evidente che la comunità locale non intende lasciar passare inosservato un atto di tale gravità.
Secondo le informazioni disponibili, il gestore dell’appartamento si firma “Lorenzo”, ma si presume che la piattaforma Airbnb possa fornire dettagli sufficienti per identificarlo. “Siamo sconvolti”, ha riferito il capofamiglia israeliano a Ynet. “Sembra che l’odio verso di noi a causa della nostra identità israeliana stia ancora una volta affiorando”. Questa affermazione evidenzia il persistente pericolo dell’antisemitismo, un problema che molti speravano fosse relegato al passato, ma che purtroppo riemerge con preoccupante frequenza.
Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha espresso ferma condanna per l’accaduto: “In attesa di poter conoscere maggiori dettagli su quanto accaduto voglio esprimere profonda indignazione e ferma condanna per un gesto estremamente grave se fossero confermate le notizie pubblicate”. Zaia ha inoltre espresso solidarietà alla famiglia israeliana, affermando che la frase “Potete restare nei forni a gas” rappresenta “un inaccettabile atto di odio e discriminazione che ferisce non solo la dignità delle persone coinvolte, ma anche i valori fondamentali della nostra comunità”.
Questo episodio è un chiaro segnale di allarme. L’antisemitismo non è un problema relegato ai libri di storia, ma una realtà che ancora oggi colpisce e ferisce. La comunità internazionale deve rimanere vigile e reagire con decisione contro ogni forma di discriminazione. Gli atti di odio come quello avvenuto a San Vito di Cadore non devono essere tollerati e richiedono una risposta ferma e decisa da parte delle istituzioni e della società civile. La memoria delle atrocità passate deve servire come monito per evitare che simili ideologie tornino a proliferare.
La vicenda di San Vito di Cadore non è solo un episodio locale, ma un richiamo globale all’importanza di combattere l’odio in tutte le sue forme, per costruire una società veramente giusta e inclusiva.