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Pamplona, la follia della corsa dei tori tra feriti e polemiche

Pubblicato: 07/07/2024 17:50

Ogni anno, dal 7 al 14 luglio, Pamplona, nel nord della Spagna, si trasforma in un mare di rosso e bianco per celebrare la Festa di San Firmino, un evento tanto atteso quanto controverso. Al centro di questa festa, nota principalmente per gli “encierros“, vi è una pratica che suscita passioni contrastanti non solo tra i partecipanti entusiasti ma anche tra gli attivisti per i diritti degli animali.

Gli “encierros“, o corse dei tori, rappresentano il momento clou di questa festività. Ogni mattina, a partire dalle 8:00, sei possenti tori vengono liberati dai recinti e fatti correre lungo un percorso di 850 metri fino alla piazza dell’arena cittadina. L’obiettivo dei partecipanti è quello di correre insieme ai tori, cercando di raggiungere l’arrivo prima di loro, sfidando così il pericolo di essere colpiti o cadere durante la corsa. Questo brivido è un elemento fondamentale dell’identità culturale di Pamplona, attirando migliaia di residenti e turisti da tutto il mondo.
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Tuttavia, non tutto è solo spettacolo e festa. Gli “encierros” sono stati oggetto di critica da parte di gruppi animalisti e di alcuni settori della società civile. Anche quest’anno, come nelle edizioni passate, diversi partecipanti riportano ferite più o meno gravi a causa delle cadute o degli scontri con i tori spaventati che corrono per le strade. Ancor più controversa è la sorte dei tori stessi. Molti di loro non sopravvivono alla corsa o subiscono traumi gravi che li porteranno alla morte nelle successive fasi della festa.

Una volta arrivati nell’arena, i tori diventano protagonisti di un altro spettacolo altrettanto discusso: la corrida. Qui, di fronte a una folla entusiasta, i matador si esibiscono nell’arte della tauromachia. L’evento culmina con il momento in cui il matador infligge il colpo finale al toro con l’estoque, una scena spesso definita dai critici come una crudele tradizione che infligge sofferenze inutili agli animali.

L’opinione pubblica è profondamente divisa su questo tema. Mentre molti vedono gli “encierros” e le corride come una celebrazione della cultura spagnola e una forma d’arte millenaria, altri li considerano anacronistici e crudeli, richiedendo addirittura la fine di queste pratiche in nome del benessere degli animali.

Nonostante le crescenti critiche e le petizioni per vietare tali eventi, la Festa di San Firmino continua a prosperare come un simbolo di identità e orgoglio per i pamplonesi. Mentre le autorità locali cercano di bilanciare tradizione e cambiamento, il dibattito sulla giustizia degli “encierros” e delle corride resta acceso, riflettendo le sfide di una società moderna che cerca di rispettare le tradizioni senza compromettere il benessere degli animali.

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