
La storia di Giacomo Bozzoli, il 39enne bresciano latitante dopo essere stato condannato all’ergastolo per l’omicidio dello zio Mario, è a una svolta. Le autorità spagnole, precisamente dalla città di Marbella, hanno comunicato alle autorità italiane di aver rilevato Bozzoli insieme al figlio il 30 giugno presso il resort Hard Rock. Le telecamere di sicurezza del resort hanno registrato l’uomo, e una receptionist ha dichiarato di averlo riconosciuto come cliente. Inoltre, il documento di identità del 39enne è stato registrato proprio quel giorno. Tuttavia, da quel momento, non ci sono ulteriori tracce di Bozzoli. La Procura di Brescia ha avviato una rogatoria per accedere ai filmati delle telecamere dell’albergo e confermare la sua presenza.
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Finora Bozzoli è stato sempre associato al suv Maserati Levante di sua proprietà, vettura immortalata da alcune telecamere nel Bresciano: ma alcuni vicini di casa della famiglia Bozzoli che hanno raccontato di un Suv bianco, forse una Jaguar, nella disponibilità di Giacomo. Il particolare è stato raccontato ai carabinieri e messo agli atti dagli inquirenti che hanno avviato le verifiche sulle voci raccolte a Soiano, come rivela Brescia Oggi. Tutta la vicenda, si complica ulteriormente con le dichiarazioni della sua compagna, Antonella Colossi. Secondo Colossi, lei e Bozzoli erano insieme in Spagna fino al momento della sentenza. Tuttavia, le autorità italiane hanno espresso dubbi sulla veridicità di queste dichiarazioni, poiché il racconto della donna presentava troppe incongruenze e mancanze di memoria durante l’interrogatorio con i carabinieri, avvenuto il giorno stesso del suo ritorno in Italia.
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Colossi ha dichiarato di aver perso la memoria a causa dello shock dopo aver appreso della condanna all’ergastolo di Bozzoli tramite internet, utilizzando un computer dell’albergo. Questo ha sollevato ulteriori dubbi tra gli inquirenti italiani riguardo alla sua effettiva presenza in Spagna nel periodo tra il 20 e il 30 giugno.
Nel frattempo, le indagini si estendono anche a possibili movimenti finanziari di Bozzoli. Gli investigatori stanno esaminando l’ipotesi che abbia trasferito capitali in paradisi fiscali come Capo Verde, in Africa, e la vicina Svizzera nel corso degli ultimi nove anni. Questa attività potrebbe avergli permesso di accumulare risorse finanziarie utili per mantenere la sua latitanza e rimanere lontano dall’Italia.