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Alex Marangon, l’ipotesi della Procura sulla sua morte: “Potrebbe essersi buttato”. Ancora dubbi

Pubblicato: 12/07/2024 09:08
Alex Marangon ipotesi buttato

Federica Sciarelli ha portato il caso di Alex Marangon su “Chi l’ha visto?”, il barman di 25 anni del Trevigiano morto durante un ritiro spirituale. Alex potrebbe aver assunto il famoso decotto allucinogeno noto come ayahuasca. L’autopsia ha rivelato percosse ed emorragie, escludendo l’incidente e aprendo la pista dell’omicidio. Il movente sembrerebbe essere il furto di 500 euro, scomparsi dalla sua borsa.

Dopo essere stato picchiato, Alex Marangon potrebbe essere stato lanciato da un terrapieno nel fiume Piave da qualcuno. È la nuova ipotesi avanzata dell’avvocato Nicodemo Gentile, uno dei legali dei familiari del barista di Marcon trovato morto su un isolotto del Piave il 2 luglio scorso, dopo la scomparsa durante un rito sciamanico a cui partecipava nell’abbazia sconsacrata di Vidor. “Seguiremo con la massima attenzione e con dei nostri consulenti tutti gli accertamenti e i sopralluoghi che verranno fatti” ha aggiunto il legale.

“Dicono che hanno sentito un tuffo dal belvedere dell’abbazia e alcuni hanno detto di aver sentito un grido e un tonfo. Perché allora non lo hanno cercato subito la sotto invece di cercarlo nei paraggi dell’edificio?” Si chiede Nicodemo Gentile.

“Chiediamo con forza che siano fatte verifiche anche su tutti i soggetti presenti a quel rituale di cura circa l’uso di sostanze che, se venissero riscontrate, avrebbero alterato il loro ricordo e la genuinità delle dichiarazioni” ha aggiunto l’avvocato all’Ansa. “Continuiamo a pensare che Alex era andato in questo posto per vivere un momento intimo di serenità e spiritualità e purtroppo è stato trovato morto con grandi botte alla testa. Ci dispiace che si continuano a fare accertamenti che invece dovevano essere condotti prima” ha concluso il legale.
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La mamma di Alex racconta che lui era uno spirito libero. Ha accettato l’invito su un gruppo Telegram per il ritiro chiamato “Sol del Putumayo”. Il costo dell’evento era di circa 230 euro per una notte e 400 euro per due. Alex è partito con due amici per raggiungere il luogo dell’evento.

La testimonianza di Andrea Zuin

Quella sera, però, non è andata come previsto. Alle 6 del mattino, il proprietario dell’abbazia di Santa Bona, conte Giulio Da Sacco, ha chiamato i carabinieri perché Alex era scomparso durante la notte. Un ragazzo che doveva partecipare al rito ha rinunciato per paura. Ha spiegato che l’ayahuasca è una pianta allucinogena: “L’ayahuasca è una cerimonia del Sud America, è una pianta molto potente con effetti allucinogeni molto molto potenti, una pianta curatrice. È un po’ una purga, si butta fuori tutto e ci si connette con la natura e le divinità”.

Lo sciamano doveva seguire i partecipanti, ma quella notte Alex si è allontanato dal gruppo. Andrea Zuin, musicista presente alla cerimonia, ha raccontato che Alex è corso verso il Belvedere sul Piave. Alcuni hanno sentito un grido e un tonfo. La versione di Zuin non ha convinto perché il corpo di Alex non era ancora stato trovato. Zuin sembrava certo della sua morte, ma il corpo di Alex è stato trovato solo dopo. L’autopsia ha mostrato lesioni mortali, indicando che qualcuno lo ha colpito.

Riprende però piede nelle ultime ore anche l’ipotesi investigativa che Alex Marangon potrebbe essersi buttato dalla terrazza dell’abbazia di Santa Bona a Vidor. “Al momento per noi resta un omicidio. – spiega il Procuratore della Repubblica Marco Martani – Ma non possiamo scartare nessuna pista. Neppure quella secondo cui Alex sarebbe deceduto a causa di un tragico volo forse mentre era sotto l’effetto di un potente allucinogeno”.

Le parole della mamma di Alex

L’avvocato della famiglia, Stefano Tigani, ha confermato che l’autopsia ha rilevato percosse e lesioni. La mamma di Alex ha dichiarato che tutto è stato sottovalutato all’inizio. Ha sottolineato che non c’erano tracce di sangue e i piedi di Alex erano perfetti.

La sorella del proprietario dell’abbazia ha rivelato che Alex non conosceva il luogo e non poteva sapere come raggiungere il Piave al buio. Il corpo di Alex è stato trovato su un isolotto del Piave, con segni di percosse alla testa e al torace. Mancavano anche 500 euro e i gioielli che Alex portava sempre.

La mamma di Alex ha raccontato che il conte dell’abbazia ha parlato di suicidio appena l’ha vista. «La prima cosa che mi ha detto il conte dell’abbazia, appena mi ha visto, quando non sapevamo ancora che Alex era morto, è stata: “Forse lui non era felice, io ho una sorella che si è suicidata”. Quando siamo arrivati lì sembrava una festa di paese. Un carabiniere mi ha detto: “Anche se avesse preso qualche sostanza, nessuno lo ha obbligato a venire qui, è maggiorenne”. Io non ammetto queste risposte».

“Se sentono un tonfo alle 2 di notte, perché loro chiamano i soccorsi alle 7 del mattino?”, si chiede uno degli avvocati presenti in studio a Chi l’ha visto.

La pista dell’omicidio per furto

Marangon sarebbe dunque stato ucciso con diversi colpi alla testa e al corpo. Dalla borsa di Alex, stando a quanto raccontato dalla madre durante la puntata di “Chi l’ha visto?” trasmessa ieri, mercoledì 10 luglio, mancano 500 euro. L’oggetto non sarebbe stato sequestrato dagli inquirenti nel corso del primo sopralluogo nella mattinata di domenica. Non è chiaro quindi se il furto sia precedente o successivo al delitto.

Le indagini della Procura di Treviso vanno avanti e si concentrano tra l’abbazia e il greto del fiume dove il giovane è stato ritrovato. Domani, 12 luglio, quest’area verrà perlustrata con i vigili del fuoco da cima a fondo utilizzando il luminol, capace di rilevare tracce di sangue anche dopo molto tempo.

La dinamica del delitto sembra essere sempre più definita, ma manca ancora il movente e l’identità dell’assassino e dei possibili complici. Sembra confermata anche l’ipotesi di una crisi dopo l’assunzione della pianta allucinogena ayahuasca nel corso del rito in abbazia.

Durante la cerimonia, sarebbe uscito dalla cappella dove si stava svolgendo la seconda serata di “musica-medicina” prevista dal duo ZuMusic, organizzatore dell’evento. I biglietti per partecipare alla serata erano di circa 400 euro. Gli organizzatori negano di aver consumato decotti allucinogeni, ma parlano di una generica purga con “leggeri effetti sulla mente e sul corpo”.

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