
L’amarezza e la paura per il futuro. “Domani entro negli 80, ne compio 79. Ringrazio Dio per la salute e il pubblico per l’affetto. Ma non pensavo che la mia vecchiaia sarebbe stata così. Terrorizzante. Davanti vedo l’abisso. Sono stato cancellato dal teatro, depennato. Non lavoro e ne avrei bisogno: la piccola pensione non mi basta a pagare affitto e bollette”. Così l’attore Leopoldo Mastelloni. L’attore lamenta di essere stato “cancellato dal teatro” e di non riuscire a trovare lavoro, nonostante la sua lunga carriera e le sue competenze. Vive con una piccola pensione che non è sufficiente a coprire le spese di affitto e bollette. Poi l’attore continua evocando la legge Bacchelli, quella che serve a fornire aiuti ai cittadini in difficoltà: “Per il momento mi è stata negata anche se ho due valigie di documentazioni. Faccio appello al ministro Sangiuliano, che è uomo di cultura, e napoletano”.
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Un anno fa, Techetechetè gli ha dedicato una puntata e lui osserva: “Mi hanno celebrato come se fossi già defunto. Ma scherzo, per me quelle due trasmissioni sono state un grande dono, la gente, come sempre, mi ha fermato per la strada. Ringrazio il maestro Pupi Avati che mi ha voluto Bonifazio VIII in Dante e il bravissimo Giampaolo Morelli per il suo Falla girare. Ma quello che mi manca di più è il teatro. Parti da vecchio ce ne sono, potrei essere per esempio un Re Lear, ma anche qualche madre”. Nonostante le difficoltà, il grande attore ha guardato con gratitudine ai momenti salienti della sua carriera, come le sue interpretazioni in produzioni teatrali importanti. Ha menzionato il suo ruolo come Bonifazio VIII in un lavoro di Pupi Avati e il sostegno ricevuto da colleghi come Giampaolo Morelli.

Mastelloni non ha ‘santi in Paradiso‘: “Mai appartenuto a circoli, mai avuto santi in Parlamento e forse sono stato troppo presuntuoso, meglio dire che ho carattere, sono un volitivo. E vengo da una famiglia di magistrati, quindi non accetto il compromesso. Mi dispiace soprattutto per il teatro Sannazaro di Napoli che pure avevo contribuito a rilanciare dopo gli anni di Luisa Conte. Cancellato anche da quella programmazione, l’ultimo spettacolo credo di averlo fatto tre anni fa. La stessa Lara Sansone non può nulla. La verità è che non si fa più teatro come una volta, le tournée sono più corte, si lavora solo nei fine settimana. Dopo il Covid molto è stato tagliato, questa ripresa del teatro di cui si parla non la vedo”.