Vai al contenuto

Il bambino venuto dal deserto avrà finalmente una famiglia

Pubblicato: 14/07/2024 16:23

Il bambino venuto dal deserto. Non è il titolo di un romanzo né di una serie Netflix. È l’incredibile storia di uno scricciolo preso per mano da un ragazzo gambiano che stava valicando come lui le dune di sabbia fra la Tunisia e la Libia nel settembre dell’anno scorso. Il piccolo, che dovrebbe avere circa quattro anni ed essere originario del Gambia, ha affrontato un viaggio lungo e pericoloso insieme ad altri profughi che lo hanno aiutato ad approdare a Lampedusa il 3 settembre 2023. Il volto di quel bambino dagli occhi grandi e scuri ha commosso gli isolani, che gli hanno subito portato vestiti e giocattoli. Poi, il piccolo ha trovato anche una famiglia. Una coppia di palermitani sta per ottenere la sua adozione; mancano ormai pochi passaggi: un ultimo colloquio e la verifica che il bambino stia bene nel nuovo ambiente. Nel giro di un anno, forse anche meno, il migrante solitario più piccolo di cui si abbia notizia sarà riconosciuto cittadino italiano, figlio di siciliani.
Leggi anche: Gaza, missili su una scuola: 16 morti. Manifestazioni in tutto Israele

Gli è stato dato un nome già sull’isola salvatrice. Un minore non accompagnato, senza documenti, senza tutela, non in grado di spiegare nulla sulla sua provenienza, è soggetto all’applicazione di una legge del 2000 che regola lo stato civile e che prevede l’attribuzione di un nome, di una data di nascita presunta e la nomina di un tutore da parte del Tribunale per i minorenni. Un compito, quello della tutela, che potrebbe spettare anche ad un sindaco o ad un amministratore. Dieci anni fa Agnese Ciulla, assessora alle Attività sociali di Palazzo delle Aquile, fu tutrice di centinaia di migranti minori non accompagnati, una vicenda diventata anche plot di una fiction.

 “Sono state tappe rapide – racconta la procuratrice per i minorenni Claudia Caramanna – abbiamo provato a capire se con il piccolo fossero arrivate persone che lo conoscevano. Nessuno però lo ha reclamato e nel giro di poco tempo siamo arrivati all’affidamento preadottivo”. “È una storia bellissima e a lieto fine,” commenta Caramanna. “Altre non lo sono. Almeno non ancora. Si ha a che fare con casi drammatici: bambini che hanno subito violenze o che vengono affidati sbrigativamente a chi può, per affrontare il viaggio, e poi si ritrovano soli, senza nessuno a chiedere di loro.” I minori arrivati nel distretto della Corte d’Appello di Palermo (che comprende Palermo, Agrigento e Trapani) sono stati 6.200 dal primo luglio 2023 al 30 giugno 2024, rispetto ai 6.420 dello stesso periodo dell’anno precedente. La procuratrice per i minorenni Claudia Caramanna sottolinea: “Numeri alti se paragonati agli arrivi degli adulti che sono risultati in calo del 73% quest’anno. Approdano bambini feriti, con menomazioni causate dalle bombe in Siria. Molti sono profondamente segnati dalle guerre, in pena per i genitori lasciati lontani, vittime di abusi oppure dimenticati”.

Al piccolo è stato dato un nome forse biblico che ha a che fare con la sua epopea. È sveglio, sano e ha talento. I suoi nuovi genitori cantano in una corale e lo hanno abituato alle note musicali e alle intonazioni. Lui ha recepito tutto subito subito e sembra che canti benissimo, da vera mascotte del gruppo. Insomma, in un “mare” di lacrime, una piccola storia di speranza.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 14/07/2024 19:28

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure