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Marta trovata morta in un dirupo a Ischia: “Sono caduta… perdonami… aiutami ad alzarmi…”

Pubblicato: 16/07/2024 20:31

“Sono caduta… perdonami… aiutami ad alzarmi… con questo mi salvi”. Marta Maria Ohryzko, una donna ucraina di 32 anni, è stata trovata morta domenica mattina a Ischia, nei pressi di una scarpata vicino alla roulotte dove viveva con il suo convivente. La donna aveva ripetutamente chiesto aiuto, ma le sue suppliche sono rimaste inascoltate. Il suo compagno, un 40enne russo, è stato fermato dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti che hanno portato alla morte, un reato punibile con una condanna tra i 12 e i 24 anni di carcere.
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Non è ancora chiaro come Marta sia finita nel dirupo, ma le indagini hanno rivelato che il suo compagno sapeva dove si trovava e non ha fatto nulla per aiutarla, cancellando persino le chat su WhatsApp che lo avrebbero incriminato. Marta, nonostante le ferite, ha cercato disperatamente di contattare il compagno, chiedendo perdono e aiuto tramite il cellulare fino alla sera di sabato. L’uomo ha alla fine chiamato i carabinieri, ma troppo tardi per salvarla.
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Le conversazioni tradotte dal cirillico mostrano che lui era consapevole della situazione ma non ha agito per soccorrerla. La storia di Marta è tragica: vittima di violenze domestiche, abuso di alcol, aggressioni e minacce. Le violenze, solo parzialmente denunciate, andavano avanti da anni. Anche quando aveva deciso di denunciare, si era fermata per proteggere il compagno che spesso la minacciava, esprimendo odio verso la sua nazionalità ucraina.

Sabato pomeriggio, Marta ha inviato il primo messaggio di aiuto alle 15:45, e l’ultimo alle 19:33. Tra i messaggi, ha chiesto perdono e implorato assistenza per rialzarsi. Due telefonate in serata, una delle quali di 5 minuti, sono state fatte alle 21:17, ma senza successo. Il suo corpo è stato trovato solo la mattina successiva. Secondo il compagno, quel giorno avevano litigato perché Marta aveva bevuto, disattendendo i suoi ordini.

Questa era una delle molte liti che avevano avuto. La donna, fragile e spesso vittima di aggressioni, avrebbe fatto le valigie per andarsene, ma è finita per cadere nella scarpata. Le sue richieste di aiuto sono rimaste senza risposta, portando alla sua morte. Gli inquirenti stanno ancora cercando di chiarire vari aspetti della vicenda. Sarà l’autopsia a determinare le cause esatte della morte di Marta e la natura delle ferite sul suo corpo. Il compagno è attualmente in custodia a Napoli, in attesa dell’udienza di convalida del fermo.

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Ultimo Aggiornamento: 18/07/2024 10:18