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Marta morta nel dirupo, il compagno dal carcere: “L’amavo. L’ho sempre aiutata”. Ma la storia è un’altra

Pubblicato: 18/07/2024 10:17

Marta Maria Ohryzko, ucraina di 33 anni, morta in un dirupo a Ischia, era malata e il suo compagno le impediva di curarsi. Il compagno, il cittadino di origini russe Ilia Batraklov, si rifiuta di salvarla e ora è in carcere. L’accusa è di maltrattamenti. Marta era nelle liste di un centro di salute mentale. Ma non poteva andare a curarsi: Ilia glielo vietava.
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Il compagno di Marta: “L’ho sempre aiutata”

Il 40enne russo nega i maltrattamenti davanti al gip. Secondo i carabinieri, Marta subiva violenze dal 2022. Le indagini rivelano che Batraklov ha ignorato tutte le richieste d’aiuto della compagna. L’autopsia, prevista per domani, chiarirà le cause del decesso. Batraklov ha spiegato ai suoi avvocati che Marta “aveva dei problemi di salute e lui se ne era sempre preoccupato» perché «amava la sua compagna e l’ha sempre aiutata”.

Marta poteva essere salvata

La trentatreenne di origini ucraine aveva inviato almeno 15 messaggi al compagno, che lui ha ignorato. La sua richiesta disperata: «Sono caduta». Lui, però, voleva lasciarla. La Procura e i carabinieri lavorano ancora sulla vicenda. La posizione dell’indagato potrebbe aggravarsi nei prossimi giorni.

Ilia Batraklov, davanti al gip, racconta di aver trovato Marta in fondo al dirupo nella notte tra sabato e domenica. Le dice di dormire lì. Al mattino, Marta è morta. La donna aveva una storia di fragilità e dipendenza. Ilia racconta agli avvocati che lei aveva problemi di salute e che lui si è sempre preoccupato per lei. Dice di amarla e di averla sempre aiutata. Nonostante i 15 messaggi e le due telefonate di Marta, Ilia sostiene di star molto male per l’accaduto. Dice che non immaginava che la vicenda potesse avere un risvolto così tragico.

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