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“Dicono che domandi soldi, così rischi”. Venezia, così il sindaco Brugnaro avvertiva l’assessore

Pubblicato: 17/07/2024 10:01

«Tu non mi ascolti, te lo posso dire? Tu non mi ascolti». Frasi che risalgono al 17 marzo 2023, uno scambio tra il sindaco Luigi Brugnaro e il suo assessore alla Mobilità Renato Boraso. Come riportato dal Corriere della Sera, durante il faccia a faccia nella Smart control room del Tronchetto, diventata la vera sede operativa dell’amministrazione,  Boraso avrebbe spiegato al sindaco come «Francesco Piccolo (uno degli imprenditori indagati, ndr) mi chiama…». 
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L’oggetto della chiamata era il Park 4.0. Al che il sindaco aveva incalzato: «Tu non mi ascolti. Non hai capito, tu non capisci un c… Mi stanno domandando anche a me che tu domandi soldi. Tu non ti rendi conto rischi troppo… tu non mi stai ascoltando». Con l’assessore a ribattere: «Io? Ma ho capito…». E Brugnaro: «Eh insomma! Pure di ste roba qua di … non ci crederai… dicono a me “mi domanda soldi” (…) Però ti dico… se io ti dico di stare attento ti devi controllare, ci sono diversi discorsi che stanno male…». Boraso, ancora: «Cambio anche il telefono». 

«Ma non è il telefono… ti hanno messo gli occhi addosso, sta attento a ste robe qua. Devi estirparla… Volevo dirti anche un’altra roba ma non ricordo più». «Del parcheggio forse?». «Francesco Piccolo (imprenditore ed ex consigliere regionale, ndr)». «Che mi interessa, dobbiamo incasinarci la vita io e te? … Un pezzo di terra ti ha rotto i c… quando si poteva fare in 100 maniere diverse… aveva venduto dopo due giorni… si lamentava … Marchi (Enrico Marchi, presidente di Save) sai che forse Marchi ha fatto l’offerta?… Ma io, la roba che mi spaventa sei tanto coinvolto. Questo io te lo dico».

Questo dialogo è una delle intercettazioni chiave dell’inchiesta sulla presunta corruzione di Boraso: «Questa conversazione è fondamentale — è stato scritto nelle 172 pagine dell’ordinanza della procura — poiché il sindaco gli fa presente che gli è stato riferito che chiede soldi alle persone». Ma non è l’unica. Dall’1 luglio 2022, l’assessore era controllato. Telefonate, movimenti, incontri con funzionari pubblici e con gli imprenditori che avrebbe aiutato.

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Ultimo Aggiornamento: 17/07/2024 14:47