
La febbre Oropouche è una malattia causata da un arbovirus, il virus Oropouche, che si trasmette principalmente attraverso il morso di insetti vettori come il Culicoides paraensis, un tipo di moscerino. Questo virus è endemico in alcune aree dell’America meridionale e centrale, soprattutto in paesi come Bolivia, Brasile, Colombia, Perù e Cuba, nonché nei Caraibi. Ora questa malattia è arrivata in Italia con due casi accertati in Lombardia, un caso in Veneto (il primo registrato in Europa, un uomo di 45 anni di ritorno dai Caraibi) e uno in Emilia-Romagna. I sintomi della febbre Oropouche si manifestano solitamente dopo un periodo di incubazione che va dai 4 agli 8 giorni (ma può arrivare fino a 12 giorni). I sintomi comuni includono:
- Febbre
- Mal di testa
- Dolori muscolari e articolari diffusi
- Brividi
- Nausea e vomito
Nei casi più gravi, la malattia può causare meningite asettica o virale. La meningite asettica è una forma di meningite che si presenta senza la presenza di batteri, ma con sintomi simili a quelli della meningite batterica. Il virus Oropouche viene trasmesso principalmente attraverso il morso del Culicoides paraensis, che vive in aree boschive e vicino alle zone acquatiche. Altri insetti come alcune specie di zanzare possono fungere da vettori secondari, ma attualmente non ci sono segnalazioni di questi vettori in Europa.
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L’équipe dell’Unità di Bioemergenze dell’Asst Fatebenefratelli Sacco, diretta da Maria Rita Gismondo, ha appena annunciato di aver messo a punto un test per diagnosticare la malattia. È grazie a questo che è stato possibile individuare i due casi in Lombardia. Poterne usufruire è fondamentale perché “di fronte alla diffusione di virus, anche se non ci sono rischi nel nostro Paese, è sempre importante – spiega Gismondo – non sottovalutare i sintomi e i dati epidemiologici e rivolgersi ai laboratori di riferimento”. L’OMS consiglia, come strategia di prevenzione nei luoghi in cui è attualmente diffuso il virus, l’utilizzo di protezioni meccaniche, come reti antizanzare per coprire i letti, e chimiche, come repellenti sia per l’ambiente che per uso umano (il dietiltoluamide, o DEET, e la deltametrina sono infatti efficaci contro entrambi i vettori, sia il Culicoides che la più rara Culex).
Come si legge da tutte le fonti ufficiali, compresi Cdc, i Centers for Disease Control and Prevention, l’ente principale negli Stati Uniti per il monitoraggio della salute pubblica, non sono disponibili farmaci o vaccini specifici, ma l’unico trattamento possibile è quello di supporto volto a curare i sintomi.