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West Nile, primo morto in Italia nel 2024: è una donna di Pordenone

Pubblicato: 19/07/2024 19:25

Non ce l’ha fatta la donna di 80 anni, di Villotta di Chions, che aveva contratto nei giorni scorsi l’infezione da West Nile virus. L’anziana è morta ieri sera, nel reparto di Neurologia dell’ospedale civile di Pordenone, dove si trovava ricoverata in gravissime condizioni: dopo i primi sintomi lievi, era entrata in coma irreversibile. L’80enne aveva manifestato i primi sintomi dell’infezione da West Nile virus il 10 luglio, con segni di stanchezza e inappetenza. Successivamente, il suo stato di salute era peggiorato con febbre alta ed encefalite, portando infine a un coma irreversibile il 14 luglio. I tecnici del Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria del Friuli Occidentale hanno effettuato un sopralluogo nell’area circostante la casa dell’anziana, che si trova vicino al fiume.
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Non sono state trovate situazioni critiche immediatamente evidenti, ma è stato deciso di intraprendere un trattamento larvicida per prevenire ulteriori contaminazioni. Il trattamento, iniziato questa mattina, ha riguardato un raggio di 200 metri intorno alla casa dell’anziana. L’infezione da West Nile virus è trasmessa principalmente dalle zanzare infette. La donna non aveva viaggiato recentemente, il che suggerisce che l’infezione sia autoctona, ovvero contratta localmente. La puntura di una zanzara infetta sarebbe stata la causa dell’infezione letale. Cordoglio e massima vicinanza sono stati espressi dall’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, ai familiari della donna di 80 anni di Chions deceduta oggi, all’ospedale di Pordenone, dopo essere stata affetta dal virus West Nile.

L’assessore ha ribadito le precauzioni generali per prevenire le punture da zanzare, principali veicoli del virus la cui contrazione, nei casi più frequenti, non presenta sintomatologie gravi (più ricorrenti invece per anziani e persone debilitate). Si raccomanda, in particolare, di applicare zanzariere alle finestre e attivare il condizionamento almeno nelle stanze in cui si soggiorna, indossare indumenti chiari e coprenti, applicare prodotti anti-zanzare sulle parti che rimangono scoperte e svuotare di frequente vasi di fiori o contenitori con acqua stagnante. Su tutto il territorio regionale sono posizionate delle trappole per la cattura delle zanzare al fine di monitorare, in collaborazione con la sorveglianza effettuata dai Dipartimenti di prevenzione, la circolazione del West Nile. Attualmente, la presenza del virus in regione è stata segnalata nei territori delle ex Province di Pordenone e Udine.

Come ha spiegato il direttore del reparto di Infettivologia Massimo Crapis a oggi non esiste un vaccino contro il virus West Nile. “Oltre alle misure che prenderà il dipartimento di prevenzione – ha dichiarato –, sicuramente sarà necessario sensibilizzazione e informare gli utenti sulla necessità di proteggersi dalle zanzare, in particolare dalla specie Culex, che più frequentemente tendono a diffondere questo tipo di infezione”. Oltre a spruzzarsi il repellente all’imbrunire e durante le ore serali, Crapis consiglia di bonificare nei giardini delle abitazioni private, per quanto possibile, le pozze d’acqua e i tombini, due zone dove tendono a concentrarsi le zanzare. “L’ideale – aggiunge – è tenere abbassate le zanzariere considerando che si tratta di un tipo di insetto che predilige i luoghi chiusi”. A oggi, tuttavia, la situazione si può definire sotto controllo anche se l’attenzione rimane alta, così come per tutte le malattie infettive che vengono trasmesse dalla puntare delle zanzare, considerando che le alte temperatura favoriscono la loro presenza nell’ambiente.

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