L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo di Catania, ha segnalato, dalla giornata di lunedì 22 luglio, attività stromboliana al cratere Voragine dell’Etna. Le osservazioni attraverso la rete di videosorveglianza sono state fortemente limitate a causa della copertura nuvolosa sulla sommità del vulcano.
Dalle ore 4.08 della notte scorsa l’Ingv di Catania registra una forte attività stromboliana evoluta in una spettacolare fontana di lava. L’attività produce un’emissione di cenere che, secondo il sistema previsionale dell’Osservatorio etneo, si disperde in direzione Est-Sud-Est. E infatti una nube vulcanica, alta diversi chilometri, emerge dal cratere Voragine. Si osserva inoltre che è iniziato un trabocco lavico dall’orlo occidentale del cratere Bocca Nuova.
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Etna, situazione in evoluzione
Durante la giornata di ieri, l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un lieve e graduale incremento, diventando più pronunciata a partire dalle ore 17. Intorno alle 17:45, il tremore ha raggiunto valori alti, mantenendosi su questi livelli con una tendenza a ulteriore aumento.
Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico è situato a sud-est del cratere Voragine, a un’altitudine compresa tra 2.600 e 2.800 metri sul livello del mare. Anche l’attività infrasonica ha mostrato un generale incremento durante la giornata, con la sorgente localizzata presso il cratere Voragine.
Le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo non hanno rilevato variazioni significative. Al momento, l’attività dell’Etna non ha avuto impatti sull’operatività dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania.