Nella notte tra il 5 e 6 luglio scorso, la 36enne Sonya Massey è stata uccisa da alcuni agenti di polizia nella propria abitazione a Springfield, negli Usa. La terribile dinamica dell’uccisione è stata chiarita da un video, girato da una body cam di un agente, diffuso dalla stessa polizia dell’Illinois.
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Sonya Massey aveva chiamato il 911 per segnalare un a presunta intrusione in casa da parte di sconosciuti ed è stata dunque raggiunta dalla polizia. Gli agenti hanno scortato la donna mentre entrava nella sua abitazione. Ma la situazione è poi improvvisamente degenerata e un agente ha sparato a Sonya uccidendola.
Il video agghiacciante della morte di Sonya Massey
Come si vede nel video, l’agente di polizia Grayson invita Sonya Massey a togliere una pentola dal fornello. “Non abbiamo bisogno del fuoco finché siamo qui”, afferma scherzando l’agente. Ma la donna gli risponde con parole inquietanti prendendo in mano la pentola: “Ti rimprovero nel nome di Gesù”.
Race soldiers racially executed an innocent Black woman named Sonya Massey, by falsely claiming she was threatening them with boiling water. Notice the Viking Calendar tattoo on the race soldier's arm, that is common among white supremacists pic.twitter.com/THAEiBZze5
— Tariq Nasheed 🇺🇸 (@tariqnasheed) July 23, 2024
A quel punto la situazione degenera. L’agente Grayson comincia a minacciare così la donna: “Meglio che tu non lo faccia o giuro su Dio che ti sparo in faccia”. Poi estrae la pistola mentre le urla di gettare la pentola. Le ultime parole pronunciate da Sonya Massey prima di essere uccisa sono state: “Ok, mi dispiace”. Lunedì scorso l’ufficio del procuratore distrettuale della contea di Sangamon ha condannato l’agente Grayson, che è stato quindi licenziato dalla polizia, accusato di omicidio e abuso d’ufficio.