
Kimberly Cheatle ha deciso di rassegnare le dimissioni: la direttrice del Secret Service, l’agenzia del governo statunitense che si occupa della sicurezza del presidente, del vice e degli ex presidenti, lo ha confermato attraverso una email inviata al suo staff. Era direttrice dell’agenzia dal 2022. L’organismo era stato molto criticato di recente, finendo al centro di varie indagini dopo l’attentato contro Donald Trump dello scorso 13 luglio, nel quale l’ex presidente degli Stati Uniti era stato ferito in modo non grave a un orecchio da un ragazzo di vent’anni che gli aveva sparato durante un comizio in Pennsylvania.
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Cheatle aveva partecipato a un’udienza durante la quale vari parlamentari l’avevano duramente criticata per i problemi nella gestione della sicurezza al comizio. In quell’occasione Cheatle aveva definito l’attentato «il più grande fallimento operativo» del Secret Service negli ultimi decenni e si era presa la responsabilità per le falle nella sicurezza. Non aveva però risposto in maniera esaustiva ad alcune domande, come ad esempio quelle relative alla decisione di lasciare fuori dal perimetro di sicurezza il tetto da cui l’attentatore aveva sparato, a soli 100 metri dal palco.
Alla fine dell’udienza 15 membri del Congresso, di cui 12 Repubblicani e tre Democratici, avevano chiesto a Cheatle di dimettersi, ma lei aveva risposto dicendo di non averne intenzione. Proprio in queste ore, invece, è arrivato il dietrofront.