Vai al contenuto

Clelia Ditano precipitata nel vano ascensore: riparazioni mai fatte e imprudenza, indagate 4 persone

Pubblicato: 24/07/2024 16:36
clelia ditano ascensore

L’ombra del dramma continua ad allungarsi su Fasano, dove la tragica morte di Clelia Ditano, una giovane di 25 anni, avvenuta il primo luglio scorso, ha scosso profondamente la comunità. La giovane ha perso la vita cadendo nel vano ascensore della palazzina dove abitava con la sua famiglia. Ora, nell’ambito dell’inchiesta sulla sua morte, emergono sviluppi significativi.
Leggi anche: Ascensore precipita per un piano nel b&b con 5 giovani turisti all’interno

Il giudice per le indagini preliminari (gip) del tribunale di Brindisi ha emesso un’ordinanza di applicazione della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare determinate attività professionali e imprenditoriali della durata di un anno nei confronti di due dei quattro indagati. Le persone colpite da questa misura sono l’amministratore di condominio e il responsabile tecnico della società di manutenzione degli ascensori, entrambi accusati di omicidio colposo.

Il provvedimento cautelare del gip sottolinea una serie di indizi a carico degli indagati, ritenuti responsabili, nelle loro rispettive competenze, di gravi negligenze. La documentazione evidenzia infatti imprudenza, imperizia e inosservanza delle normative e degli obblighi contrattuali relativi alla manutenzione dell’impianto ascensore del condominio. Le accuse includono l’aver omesso scientemente le necessarie riparazioni e di non aver messo in sicurezza l’ascensore, né inibito l’uso dello stesso nonostante le ripetute segnalazioni di difettosità nella chiusura delle porte ai vari piani.

La triste vicenda ha lasciato un vuoto incolmabile nella famiglia Ditano. Il giorno della tragedia, Clelia era appena rientrata a casa quando, aprendo la porta dell’ascensore, è precipitata nel vuoto. Un momento che avrebbe dovuto essere sicuro e quotidiano si è trasformato in un incubo, svelando falle gravissime nella manutenzione di un servizio essenziale.

Il dolore della famiglia e della comunità di Fasano è amplificato dalle questioni irrisolte che emergono dall’inchiesta. La tragica morte di Clelia Ditano non è solo una perdita personale ma anche un monito sulle conseguenze della negligenza e della mancanza di responsabilità nelle pratiche di manutenzione.

Mentre l’inchiesta prosegue, le accuse di omicidio colposo sono estese anche agli altri due indagati. L’obiettivo è chiaro: fare giustizia per Clelia e garantire che simili tragedie non si ripetano. La decisione del gip rappresenta un passo cruciale in questo processo, ma la strada per la verità e la giustizia è ancora lunga.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 31/07/2024 16:49