Un inizio caotico per il torneo di calcio ai Giochi Olimpici di Parigi. La partita tra Argentina e Marocco, tenutasi al Geoffroy-Guichard di Saint-Étienne, ha visto un epilogo turbolento. La gara, iniziata alle 15, è stata interrotta e prolungata per ben quattro ore. Gli argentini erano riusciti a pareggiare al 15′ minuto di recupero con un gol di Medina, segnato dopo un’azione confusa e prolungata, caratterizzata da vari rimpalli, pali e traverse. Il gol, però, è stato subito contestato per un possibile fuorigioco di Amione, scatenando il caos tra i tifosi marocchini sugli spalti.
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Stadio vuoto e ripresa della partita
L’arbitro ha sospeso il gioco e mandato le squadre negli spogliatoi mentre la situazione sugli spalti degenerava, con tifosi che lanciavano bottiglie e bicchieri. Dopo quasi due ore, il VAR, gestito dall’italiano Paolo Valeri, ha annullato il gol di Medina per fuorigioco. Tuttavia, con un minuto ancora da giocare, l’arbitro ha deciso di aspettare che lo stadio si svuotasse prima di riprendere la partita. Intorno alle 19, con gli spalti ormai vuoti, il gioco è ripreso brevemente, confermando il risultato di 2-1 a favore del Marocco.
Il Marocco aveva preso il controllo della partita con una doppietta di Rahimi, mentre l’Argentina aveva ridotto lo svantaggio con un gol di Giuliano Simeone, figlio del celebre Cholo Simeone, durante il secondo tempo. Dopo un lungo recupero, al 16′ minuto di recupero, il gol di Medina sembrava aver ristabilito la parità, ma la decisione finale del VAR ha lasciato il Marocco in vantaggio. L’incidente ha causato grande frustrazione tra i tifosi e i giocatori argentini, con la federazione argentina che ha annunciato l’intenzione di presentare un ricorso.
Questo risultato complica il cammino dell’Argentina nel torneo, una squadra guidata da Javier Mascherano e priva delle sue stelle principali come Lionel Messi, ma con giocatori di esperienza internazionale come Otamendi e Julian Alvarez. La partita ha mostrato come i Giochi Olimpici possano riservare sorprese e momenti di alta tensione, anche prima dell’inaugurazione ufficiale.
