L’uomo è certamente dotato di retorica degna di tempi da inizi del secolo scorso, un Italo Balbo della Protezione Civile, lo vedremmo bene in divisa aviatoria con copricapo aeronautico. Lui è l’impavido Nello Musumeci, ormai noto come il fustigatore delle Regioni, siano esse nordiche, è capitato a Zaia di essere bacchettato, che meridionali.
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Ultima sua roboante dichiarazione è sulla miope e tardiva capacità delle Regioni di dotarsi di una strategia sulle risorse idriche, che ora lo costringono a dover pensarci lui, come il suo più famoso conterraneo, l’inarrivabile Pippo Baudo. “Non c’è mai stata programmazione seria sulla crisi idrica – ha esclamato il pizzo che piace ai siciliani – eravamo convinti che fosse inesauribile. L’abbiamo sprecata, oggi si prende la rivincita”, ora queste serissime e epiche dichiarazioni sarebbero credibili se il nostro dioscuro avesse svolto negli ultimi dieci anni un ruolo di Alto comando in Afghanistan.
Ma si da il caso che l’ottimo retore smemorato sia stato per 5 anni il capo dell’opposizione e per i successivi 5 il governatore della Regione a più alto tasso di siccità e di dispersione idrica d’Italia, con tutti i progetti in tema di condotte per l’agricoltura, sotto la sua ineffabile guida, bocciati dalla cabina di regia dei fondi strutturali.
La Regione ha il 25% di Siciliacque, la società di sovrambito ha fatto qualcosa negli anni del suo mandato per migliorare la captazione e la distribuzione, visto che la rete perde il 50% delle risorse idriche? La legge sui consorzi di bonifica, riforma fine di mondo che interessa solo i dipendenti ma non gli agricoltori, ha attraversato tutta la sua legislatura senza alcun approdo.
Ed il dipartimento acqua e rifiuti ha totalizzato sotto la sua gestione il nulla sulla prima ed il niente sui secondi, a parte il sequestro, da parte della magistratura della più grande discarica dell’isola a Lentini, per niente controllata, anzi corruttivamente coperta dalla Regione. Nulla tranne una procedura avviata in zona Cesarini sui termovalorizzatori, immediatamente revocata dal suo successore.
Ma il bello della politica è che gli italiani, tra una puntata di Temptation Island e l’altra, si scordano come il nostro smemorato di Militello Val di Catania, di tutto. Per cui il nostro fantasmagorico Ministro del Mare, del Sud e della Protezione Civile può dichiarare candidamente, con il suo bellissimo stile oratorio, a mento pizzuto alzato di tutto. In fondo siamo un Paese ad Alzheimer politico diffuso.