Un gruppo di giovanissimi con casco integrale calato sul volto, fucili e pistole in pugno, fa irruzione in uno stabilimento balneare che in quel momento è pieno di donne e bambini. Poi iniziano a sparare ad altezza d’uomo almeno tre volte, rischiando di provocare una strage, soltanto perché un coetaneo, mezz’ora prima, aveva osato guardarli male. È successo nel pomeriggio del 19 luglio scorso all’interno del Lido Azzurro di Torre Annunziata. Le immagini del raid sono contenute nelle carte dell’inchiesta, coordinata dalla pm anticamorra Cristina Curatoli e condotta da carabinieri e polizia, che ha portato all’arresto di Salvatore D’Acunzo, 18 anni compiuti a marzo, imparentato con esponenti del clan Gionta.
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Le incredibili immagini del raid armato
Il suocero del giovane D’Acunzo, fratello di un esponente di spicco della camorra di Torre Annunziata, durante un’intercettazione ambientale allarga le braccia quando viene informato della sparatoria avvenuta al lido balneare e dice al genero: “Ma per l’amor di Dio…ma fallo con le mani. Schiattagli la testa con le mani”.
Ora, nei confronti del giovane aspirante camorrista, la giudice Maria Concetta Criscuolo ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere, non solo con l’accusa di tentato omicidio con l’aggravante mafiosa, ma anche di strage. Si cercano ancora i complici che, si legge nell’ordinanza, “sono entrati in azione nel mezzo di una folla di bagnanti in fuga, tra i quali anche minorenni. E non hanno esitato a sparare”, anche in direzione di donne e bambini.
Tutto questo pandemonio sarebbe avvenuto soltanto “per reazione a uno sguardo di sfida” da parte di un ventenne che è inoltre imparentato proprio con un familiare del suocero di D’Acunzo. Nell’ordinanza viene descritta la scena ripresa dalle telecamere di videosorveglianza del Lido Azzurro. Quando le persone presenti all’interno si accorgono dei due giovani armati, “si danno a una folle fuga verso la spiaggia, nella speranza di porsi al riparo da eventuali spari”. Ma “nonostante la situazione di panico, il soggetto armato di pistola indirizza l’arma” verso le persone che scappano “per poi esplodere un colpo verso i bagnanti tra i quali c’era anche la vittima predestinata”. Le telecamere riprendono il sicario armato di pistola mentre segue “il percorso dei ragazzini in fuga, attestarsi all’altezza del bar dove, dopo aver puntato l’arma ad altezza d’uomo, sulla stessa traiettoria di fuga dei ragazzini e comunque verso la spiaggia, spara”.