Parigi — Imane Khelif si è assicurata una medaglia alle Olimpiadi di Parigi, conquistando il diritto di competere per l’oro o l’argento. La sua performance sul ring, in cui ha sconfitto la thailandese Janjaem Suwannapheng con decisione unanime in tutte e tre le riprese, è stata una vittoria non solo sportiva ma anche simbolica. Questa vittoria ha silenziato una tempesta di bugie, odio, e rancori che hanno caratterizzato i giorni precedenti, dove Imane è stata oggetto di attacchi personali e accuse infamanti.
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Di fronte a chi l’ha derisa e vilipesa, chiamandola “maschio” o “transessuale” e persino chiedendole di dimostrare la propria femminilità, Imane ha risposto con il miglior modo possibile: vincere. La sua vittoria, seguita da una danza trionfale al centro del ring, è stata un gesto di orgoglio e resistenza. “Non ho niente da dire a quelli che hanno parlato di me in questi giorni,” ha dichiarato Imane. “Sono orgogliosa di quello che ho fatto, del mio Paese, l’Algeria, e di tutti gli arabi. Voglio vincere per loro.”
Imane Khelif è diventata il simbolo di questa olimpiade, catturando l’attenzione di una cinquantina di giornalisti da tutto il mondo, riuniti per ascoltarla. La sua intervista, tenuta in arabo, ha mostrato una donna emozionata ma determinata, pronta a portare un messaggio di unità e di forza.
Al Roland Garros, il pubblico ha celebrato il trionfo di Imane con un tripudio di bandiere algerine, mentre spettatori da tutto il mondo si univano in supporto. “Imane combatte con noi,” ha affermato Nedjima, residente a Parigi, riflettendo il sentimento di orgoglio e appartenenza che Imane ha suscitato tra i suoi connazionali e oltre.
La storia di Imane non è solo quella di una campionessa olimpica, ma di una figura capace di unire un Paese. Ha ottenuto l’approvazione sia del presidente algerino Abdelmadjid Tebboune sia della sua opposizione, diventando un simbolo di speranza e cambiamento. “Sono salita sul ring non soltanto per me, ma per il mio paese e per tutte le donne del mondo,” ha detto Imane.
In un periodo in cui i social media possono essere strumenti di bullismo e disinformazione, come evidenziato da una ricerca di PeakMetrics che ha mostrato come reti di disinformazione legate al Cremlino abbiano amplificato gli attacchi contro di lei, Imane ha scelto di ignorare le critiche e continuare a vincere e ballare.
“Smettete di fare violenza, bullismo, a tutti gli atleti,” ha esortato Imane, sottolineando come le parole possano distruggere le persone più di un pugno. “Abbiate rispetto, non usate le parole come armi.”
Con la sua forza e determinazione, Imane Khelif ha dimostrato al mondo che la vera vittoria va oltre il ring, ispirando milioni di persone a credere nel potere dello sport come mezzo di unione e progresso.