Parigi – Le Olimpiadi di Parigi hanno visto un inedito e appassionante confronto sul campo di pallavolo: da una parte, Monica “Moki” De Gennaro, una delle libere più forti al mondo, dall’altra il suo stesso marito, Daniele Santarelli, coach della nazionale turca. La semifinale di pallavolo, che ha visto l’Italia trionfare sulla Turchia, è diventata non solo una vittoria sportiva, ma anche un simbolico confronto familiare, che ha appassionato il pubblico presente e quello a casa.
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De Gennaro, pilastro dell’Italia
A 37 anni, Monica De Gennaro continua a essere una figura di spicco nella pallavolo mondiale. Nata a Piano di Sorrento, ma ormai coneglianese di adozione, Moki è al suo quarto appuntamento olimpico, dopo le esperienze a Londra 2012, Rio de Janeiro 2016 e Tokyo 2020. Con 332 presenze in Nazionale, De Gennaro è un’icona del volley italiano, capace di guidare la squadra anche nei momenti più difficili.
La vittoria in semifinale non è solo una questione di punteggio, ma rappresenta la capacità di una squadra, che sembrava smarrita, di ritrovare la propria identità e raggiungere nuovamente le vette internazionali. Fondamentale è stato il contributo di Julio Velasco, figura storica della pallavolo, che ha saputo trasmettere alla squadra l’esperienza e la mentalità vincente.
Moglie contro marito
Ma ciò che ha reso questa partita unica è stato il confronto tra moglie e marito. Sulla panchina avversaria, infatti, sedeva Daniele Santarelli, allenatore della Turchia e volto noto della pallavolo italiana, grazie anche al suo ruolo di coach a Conegliano, dove allena la stessa Moki e molte altre stelle della Nazionale.
Il bilancio degli scontri tra i due, da quando si sono sposati, vede De Gennaro in vantaggio per 5-1. Santarelli, con grande sportività, ha commentato la sconfitta con una battuta: «Mia moglie è il mio tabù». Un sorriso amaro, ma pieno di ammirazione per la moglie, che ieri ha guidato l’Italia verso una storica finale.
Un equilibrio delicato tra affetti e competizione
Durante la partita, come raccontato dalla stessa Moki nei giorni precedenti, i due non hanno mai incrociato lo sguardo. “È la regola che ci siamo dati”, ha spiegato De Gennaro. Il loro rapporto, solido nella vita privata, si trasforma in un delicato equilibrio di professionalità e competizione sul campo. “Credo sia più difficile per lui”, ha aggiunto Moki, “che deve impostare la tattica contro una squadra che conosce benissimo. Ma una volta in campo, è sempre un’altra storia”.
Ora, mentre l’Italia sogna il titolo olimpico, il confronto tra Moki e Daniele aggiunge un ulteriore tocco di umanità a una delle sfide più attese di queste Olimpiadi. Un crocevia di affetti privati e pubblici che resterà nella memoria di questa edizione parigina.