Una tragedia si è consumata sull’Appennino Reggiano, dove una giovane escursionista di 31 anni ha perso la vita precipitando in un dirupo per circa cento metri. L’incidente è avvenuto sul sentiero Cai 675, nella zona di Ghiaccioni, vicino al rifugio Rio Pascolo, nel comune di Ventasso. Trova la morte a 31 anni in montagna, dopo essere precipitata per oltre 100 metri in un canalone: così ha perso la vita Valentina Fino, infermiera di Bologna. La tragedia sull’Alpe di Succiso, nel Reggiano, ieri attorno alle 16. Il cordoglio dell’Ant.
Leggi anche: Valle d’Aosta, 68enne disperso in val di Grassoney: ricerche in corso
Valentina era in compagnia del suo partner quando, all’improvviso, è scivolata cadendo in un profondo canalone. Il fidanzato ha lanciato immediatamente l’allarme, ma i soccorsi giunti sul posto non hanno potuto fare nulla per salvarla. La salma è stata successivamente recuperata e portata a valle.
Una carriera dedicata alla cura degli altri
Valentina, laureata in scienze infermieristiche nel 2016, si era distinta fin da subito per la sua dedizione e il suo talento. Dopo aver completato gli studi, si era trasferita in Germania, dove aveva lavorato in neonatologia all’ospedale di Monaco. In seguito, era rientrata in Italia, lavorando a Bolzano prima di fare ritorno a Bologna nel 2020, dove risiedeva a Loiano. Amava profondamente la montagna e il contatto con la natura, un aspetto che sottolineava spesso nei suoi discorsi con i colleghi.
Le parole del relatore di tesi
“Era una ragazza dolcissima ma determinata, con una motivazione spiccata per questa professione. Ho seguito tanti tesisti, ma ne ho visti pochi così dotati”, ricorda commosso Gianluca Montefrancesco, responsabile dei servizi di cure domiciliari dell’Ausl e relatore della tesi di Valentina. Le sue parole rendono omaggio a una giovane professionista che aveva trovato nella cura degli altri la sua missione di vita.
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti una squadra del Soccorso alpino e speleologico del Monte Cusna, l’elisoccorso proveniente da Pavullo, i vigili del fuoco di Castelnovo Monti e i carabinieri della stazione di Ramiseto, che ora stanno cercando di ricostruire la dinamica dell’accaduto.
Il cordoglio dell’ANT
“Tutta la fondazione Ant e la nostra presidente Raffaella Pannuti – prosegue il breve messaggio – si stringono ai famigliari in questo momento di dolore”. Valentina era infatti un’infermiera per l’Ant, la fondazione che si occupa di assistenza specialistica domiciliare gratuita ai malati di tumore.
Tre incidenti nel giro di poco
Questo tragico evento si unisce a una serie di incidenti in montagna avvenuti nello stesso periodo, che hanno visto la morte di tre persone in circostanze simili. Loic Hallouin, un alpinista francese di 20 anni, ha perso la vita mentre tentava di scalare una via spettacolare sul Monte Bianco, precipitando per oltre 400 metri. Il suo corpo è stato recuperato sul ghiacciaio del Freney, dopo essere scivolato su una pietra instabile mentre procedeva per primo, non legato ai compagni di scalata.
Un altro incidente ha coinvolto Roberto Sebastiano Greco, un escursionista di 67 anni di Milano, disperso durante un’escursione da Gaby, nella valle di Gressoney, verso il colle della Vecchia, a 2.185 metri di quota. Dopo che i familiari non sono riusciti a contattarlo, è scattato l’allarme. Le ricerche, condotte anche con l’ausilio di elicotteri e unità cinofile, hanno portato al ritrovamento del suo corpo in una scarpata, a pochi metri dal sentiero.
Questi incidenti evidenziano ancora una volta i pericoli insiti nelle escursioni in montagna, dove le condizioni possono cambiare improvvisamente, e sottolineano l’importanza di prendere tutte le precauzioni necessarie prima di avventurarsi in simili ambienti.