Il corpo ritrovato questa mattina a 147 metri di profondità nelle acque di fronte al villaggio Calampiso, a San Vito Lo Capo, appartiene a Raffaele Assin, un uomo di 67 anni. La figlia ha confermato l’identità del corpo, come riportato dai vigili del fuoco, che hanno comunicato il ritrovamento. Il corpo è stato recuperato utilizzando un ROV (Remotely Operated Vehicle) e attualmente si trova sulla motobarca dei vigili del fuoco, in attesa di essere trasportato al distaccamento portuale di Trapani per ulteriori accertamenti.
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Le ricerche e il ritrovamento
Assin era scomparso alcuni giorni fa dopo essersi immerso in mare e non essere più tornato a riva. Le ricerche si sono concentrate nell’area dove era stato visto l’ultima volta, e il ritrovamento è stato possibile grazie all’uso della sonda Side Scan Sonar, uno strumento sofisticato in dotazione ai vigili del fuoco che ha permesso di localizzare il corpo sul fondo marino. L’intervento in profondità è stato effettuato tramite il ROV, un veicolo sottomarino controllato a distanza, che ha permesso il recupero del corpo.
Nel frattempo, nel Siracusano, continuano le ricerche di un migrante disperso in mare durante un’operazione di soccorso. Sabato scorso, un barcone con 34 migranti a bordo è stato intercettato al largo di Siracusa, ma a causa delle condizioni meteorologiche avverse e della scarsa visibilità notturna, alcune persone sono finite in acqua. Nonostante i soccorsi, due migranti hanno perso la vita: uno è deceduto al porto di Siracusa, mentre l’altro è morto successivamente in ospedale. Le ricerche del migrante disperso sono in corso, coordinate dalla Guardia Costiera di Catania e condotte sia con mezzi navali che aerei.
Questi tragici eventi sottolineano la pericolosità del mare, sia per chi lo affronta per passione, come nel caso di Assin, sia per chi lo attraversa in cerca di una vita migliore, come i migranti soccorsi al largo di Siracusa. Le operazioni di ricerca e soccorso continuano con l’obiettivo di portare chiarezza su queste vicende e dare risposte ai familiari delle vittime.
