“Delle tante, troppe cose che mi mancano” di Piero Angela c’è soprattutto “la libertà di spaziare nella conoscenza con un dialogo semplice e sereno, che ti apriva la mente con traiettorie oltre l’orizzonte”. Queste le toccanti parole scelte dal figlio Alberto per ricordare, attraverso Facebook, il padre morto a 93 anni il 13 agosto del 2022.
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“Sono passati due anni dalla scomparsa di mio padre. Ma non ci si abitua mai all’assenza di una persona cara – ha scritto il divulgatore Rai, figlio ed erede professionale del rimpianto giornalista – . Soprattutto se ha segnato non solo la vita della tua famiglia, ma è diventata una presenza forte anche in quella di tanti che lo hanno ascoltato nelle sue trasmissioni o letto i suoi libri. Penso anche a chi, grazie a lui, ha deciso di dedicare la propria vita alla ricerca e ai temi del sapere. Tanti, appunto, che ogni giorno – prosegue Alberto – ti ricordano quanto sia stato importante nella loro vita. E non è una cosa scontata”.
“Essere riuscito ad appassionare ai temi della conoscenza e del sapere intere generazioni di italiani – ha spiegato Alberto Angela – rappresenta il miglior premio per il suo impegno. La miglior testimonianza di quanto sia riuscito a ‘fare la sua parte’, come alla fine ha detto lui”.
“Riguardando questa foto scattata solo qualche estate fa – ha aggiunto postando uno scatto in bianco e nero che li vede insieme – il pensiero ritorna alla bellezza di chiacchierare con lui. Aveva una risposta ad ogni tua domanda. Te la dava con il sorriso. E si rivelava sempre quella giusta. In ogni campo. Mai ho incontrato una persona così saggia. Così luminosa. Delle tante, troppe cose che mi mancano, c’è anche e soprattutto questa. La libertà di spaziare nella conoscenza con un dialogo semplice e sereno, che ti apriva la mente con traiettorie oltre l’orizzonte. Stare con lui ti arricchiva il sapere. E il sapere ha un sapore che ricorda tanto quello della libertà. A pensarci bene, una delle libertà più vere è proprio la conoscenza. Grazie a tutti – conclude – per ricordare Piero con cosi tanto affetto”.