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Omicidio Verzeni, “Sharon ha passeggiato col suo assassino”: la rivelazione shock

Pubblicato: 16/08/2024 16:04

“La dinamica del delitto indica chiaramente che Sharon Verzeni ha avuto un’interazione prolungata con il suo carnefice prima di essere uccisa” così Roberta Bruzzone ha espresso la sua convinzione riguardo al caso, dichiarando che la giovane conosceva il suo assassino e che non si è trattato di un delitto casuale. Secondo Bruzzone, l’analisi del contapassi di Verzeni, che ha rivelato che la ragazza ha percorso solo 630 metri in circa 50 minuti.
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Per Bruzzone non ci sono dubbi: “Non si tratta di un’aggressione improvvisa, ma di un incontro prolungato, durante il quale la ragazza ha interagito con il suo carnefice”. Questa osservazione, secondo la criminologa, allontana nettamente l’idea di una violenza improvvisa.

La criminologa sostiene che l’assassinio di Sharon è avvenuto durante un incontro pianificato, piuttosto che un attacco improvviso. A supporto di questa tesi, è emersa una traccia genetica sulla scena del crimine, che potrebbe appartenere all’assassino. Gli investigatori stanno concentrando i loro sforzi su una serie di test del DNA mirati ai residenti della zona.

“La scelta di limitare l’indagine ai residenti di quella via è una mossa strategica molto sensata”, spiega Bruzzone, “anche perché il numero di test necessari è relativamente contenuto”. Questi elementi rafforzano l’idea che la donna abbia incontrato il suo assassino prima del delitto, rifiutando l’ipotesi di una violenza improvvisa e casuale.

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Ultimo Aggiornamento: 16/08/2024 16:05