Alcuni a piedi, altri in bici o auto. A via Castegnate, Terno d’Isola, sono transitate diverse persone nell’orario compatibile con quello dell’omicidio di Sharon Verzeni, alle 00.50 del 30 luglio. Le autorità non hanno rivelato il numero preciso di passanti, ma hanno iniziato ad ascoltarle una per una, nella convinzione che proprio in quella cerchia si trovi l’assassino o comunque qualcuno in grado di far luce sull’accaduto. «Chi sa parli», è stato fin da subito l’appello degli inquirenti che, a distanza di 18 giorni, hanno ribadito come sia «necessaria la collaborazione» di chi possa aver visto qualcosa.
Leggi anche: Concluso il vertice di Doha, Biden: “Vicinissimi alla tregua”, ma Hamas arretra
Terno d’Isola non era deserta la sera dopo la mezzanotte, quando Sharon Verzeni è uscita a camminare su consiglio della dietologa. C’erano persone in transito anche in alcune strade laterali a via Castegnate, in particolare nella parallela via Casolini. Ai carabinieri del Nucleo investigativo e del Ros interessano anche questi movimenti, diverse persone sono state convocate per spiegare perché si trovassero lì. Per ora, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, non sarebbero emersi dettagli rilevanti.
A trovare Sharon era stata per prima una ragazza, che spaventata si era allontanata salvo poi pentirsi e tornare indietro. Nel frattempo, una coppia di fidanzati l’aveva vista e aveva chiamato il 112. Nel frattempo, Sharon era già caduta a terra, stremata. Tutti e tre hanno detto di non aver visto nessuno allontanarsi dalla zona. L’omicidio è avvenuto con tre coltellate alla schiena e una allo sterno, con il killer che potrebbe essersi nascosto per poi allontanarsi in un secondo momento. I carabinieri nel frattempo hanno proceduto al prelievo di dna di alcuni soggetti, anche soltanto per escluderli dalla scena del crimine (come per esempio i soccorritori): tra questi ci sono anche delle donne. Al momento non ci sono sospettati precisi.